martedì 10 dicembre 2013

ROSSI IN TRENO CON I PENDOLARI: A PISTOIA UNA CAPORETTO PER TRENITALIA


PISTOIA. Si è presentato alla stazione di Pistoia con una ventina di minuti di anticipo. L’obiettivo del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, accompagnato dall’assessore regionale alla mobilità, Vincenzo Ceccarelli, era di verificare di persona le condizioni del trasporto ferroviario e di prendere il treno in partenza alle 7.50 per Firenze Santa Maria Novella.

UN CAPOLAVORO
DI VIVACE RETORICA

VIVACE – più del Vivalto – questo saggettino di scrittura di Tiziano Carradori che, forse, per la dovizia di particolari di questa Caporetto, era con Enrico Rossi, lo sperimentatore dei mezzi con cui i comuni mortali, suoi con-regionali, sono costretti a muoversi. Ma Carradori non ce lo dice.
È anche divertente, a volte (cioè quando lo fa un Presidente di Regione: una tantum e non una semper), vedere che calci in culo prendono ogni mattina di ogni giorno i toscani a cui il Sig. Governatore ha appioppato, quest’anno, anche gli aumenti dell’addizionale regionale e per servizi poi definiti una Caporetto perfino da un uomo di apparato come Tiziano Carradori, pistoiese. Carradori va in Regione ogni mattina con il treno o con l’auto? Non ce lo dice.
Passetto indietro.
Rossi si è mosso perché non si fidava di quel che sentiva già dire da tempo o solo perché il suo aretinico Ceccarelli ha da far punire chi ha fatto fare marcia indietro al “trenino dei mercatini”, proprio come succede in Ucraina con il trenino dei Carpazi sul fiume Candela?
Abbiate pazienza, ma quando vediamo che a scrivere certe cose sono proprio gli uomini di un partito che, dal Pci a oggi, ha sempre stretto i marroni alla Toscana, auspice Vannino, lo spirto guerrier foscoliano inizia a ri-ruggìrci dentro. E dobbiamo dirlo.
Eppure Carradori tutto questo lo dovrebbe sapere a menadito – e dovrebbe evitare con cura di menar per il naso i suoi conterranei…
Absit iniuria verbis.
e.b.
Peccato che, dopo un’inutile attesa, il treno sia stato soppresso.
Facendo, come decine e decine di altri pendolari, di necessità virtù, l’obiettivo è diventato allora quello di prendere il primo utile che, proveniente da Lucca o da Viareggio, arrivasse a Pistoia diretto a Firenze. È finita che Rossi e Ceccarelli sono saliti sul 3025, che doveva partire alle 7.32 ma lo ha fatto invece alle 8.50, con ben 78 minuti di ritardo. Era un Vivalto, un treno a due piani su cui i tanti viaggiatori in attesa sono comunque riusciti a trovare posto a sedere. Un po’ freddina l’accoglienza, visto che l’impianto di riscaldamento era guasto, e il termometro a bordo segnava 14 gradi.
Ma i viaggiatori erano “temprati” da un’ora e venti di attesa sulla fredda banchina della stazione pistoiese e la temperatura interna è servita a conservare meglio tutta la loro rabbia. E visto che Trenitalia non ha voluto far mancar loro nulla, annotiamo che anche la toilette era fuori servizio, ma confidiamo che comunque almeno una nell’intero convoglio fosse praticabile.
E l’atteso treno delle 7.50 da Pistoia a Firenze? Partiva da Lucca, ma a Pescia ha alzato bandiera bianca ed è stato soppresso per un guasto al materiale rotabile. E i pendolari? Hanno dovuto prendere il successivo, arrivato a Pescia con 40 minuti di ritardo e che ne ha sicuramente accumulati altri “binari facendo”.
E gli altri convogli? Le cifre della Caporetto di Trenitalia stanno tutte nella tabella dei ritardi che si sono ripercossi, con un effetto domino, su tutti i treni che dalla costa erano diretti a Firenze e poi anche su quelli in direzione contraria.
Questo il quadro, descritto con i codici e le parole di Trenitalia, ovvero con il numero assegnato ad ogni treno.
A causa di difficoltà nella risoluzione del guasto continua ad essere rallentata la circolazione dei treni sulla linea Lucca-Firenze. Stanno maturando ritardo i treni:
Regionale 3025 partito da Serravalle con + 70’ di ritardo,
Reg 3029 + 40’;
Reg 3039 + 30’ (per un temporaneo guasto al sistema nella stazione di Montecarlo);
Reg 3040 + 60’
inoltre sono stati adottati i seguenti provvedimenti:
Treno 3046 soppresso da Pistoia a Lucca (attribuite fermate straordinarie al treno 3044);
Treno 3027 soppresso da Pescia a destino (guasto al materiale rotabile) viaggiatori proseguono a bordo del treno 3029.
Seguiranno aggiornamenti.
A Pistoia non scorre il Piave ma l’Ombrone. Tuttavia si è trattato di una vera Caporetto. Al momento di inviare questo comunicato non è dato sapere se e quando la “normalità” riuscirà ad essere ristabilita. Per molti viaggiatori di questa linea la normalità tende ad apparire sempre di più quella di questo tragico 10 dicembre. 
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 10 dicembre 2013 | 11:40 - © Quarrata/news]

2 commenti:

  1. Il collegamento tra Caporetto ed il treno da Pistoia per Pracchia mi porta amaramente a ricordare che allora lo Stato Italiano decise la "decimazione"
    che - quanto risulta- colpì esclusivamente la truppa viaggiante sulle tradotte.
    A circa un secolo di distanza in luogo dei pendolari non si potrebbero decimare coloro che finora ( e forse anche in seguito) sono responsabili di
    queste angherie ?

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  2. Ancora una questione di manutenzione del materiale rotabile, dsarebbe interessante avere l'organico del personale amministrativo e di quello addetto alla manutenzione e quanti dirigenti e....Pier

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