martedì 19 novembre 2013

«COME VEDIAMO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA A PISTOIA»


L’intervento dei consiglieri Tommaso Braccesi, Carla Breschi, Alterio Ciriello, Loreno Del Maestro

PISTOIA. Il tema della raccolta differenziata si fa largo nel dibattito politico. Anche a Pistoia.
Fu inserito nei progetti di tutti i candidati a sindaco che, nella coalizione di centrosinistra, si confrontarono alle primarie 2012. Ed è, oggi, questione inevitabile considerato che il Comune di Pistoia è ancora lontano dal raggiungimento della percentuale minima di raccolta differenziata prevista dalla normativa vigente e che, per questo, tutti i cittadini stanno pagando una fastidiosa eco-tassa.
Così come emersa sugli organi di stampa e poi iniziata a discutere negli organismi istituzionali, la questione si divide fra governo del territorio e politiche ambientali. Ed è su questi profili che, da consiglieri comunali, ci permettiamo un contributo al dibattito.

In merito all’ubicazione del composito raggruppamento di carattere industriale auspichiamo che questa scelta risponda a tre semplici requisiti:
1. che l’area in questione sia di proprietà pubblica (per motivi di trasparenza e anche di evidente vantaggio economico per l’Ente e, quindi, per i cittadini);
2. che non ci sia consumo di nuovo suolo (aree agricole o a verde) ma al contrario si colga l’occasione per il recupero di aree dismesse e/o da riqualificare e/o da riconvertire ecologicamente;
3. che per impianti di tipo industriale si scelga un’area a vocazione industriale.
La seconda considerazione riguarda l’attuale sistema di raccolta differenziata: occorre un suo rapido potenziamento. Per questo ci sentiamo di rilanciare con forza l’estensione, per la raccolta differenziata urbana, del “porta a porta”: un sistema che può iniziare da subito in quanto – come riferito in Commissione dalla dirigente comunale e come scritto in documenti ufficiali di Publiambiente – del tutto indipendente dalla costruzione del nuovo impianto. Infatti quest’ultimo, non coinvolto dalla raccolta “porta a porta”, sarà composto da un “cantiere operativo” (una palazzina di tre piani con uffici, e aree di servizio) e da un “centro di raccolta” per il deposito dei rifiuti ingombranti e assimilati pericolosi di tutta Pistoia oltre che per i rifiuti portati volontariamente nelle isole ecologiche – ancora da realizzare – distribuite nel territorio comunale da coloro che non aderiranno al porta a porta (si spera una minoranza della popolazione).

Infine, per un’organizzazione efficiente e razionale del servizio di raccolta differenziata, suggeriamo di considerare strategico un piano delle isole ecologiche su base comunale che fornisca una visione complessiva delle loro caratteristiche (numero, dimensioni ...) e della loro relazione funzionale e territoriale con il tessuto urbano.
Ultimo ma non ultimo, riteniamo che una realtà come Pistoia debba assolutamente porsi nella prospettiva, la sola davvero vincente, dello “zero rifiuti”. Occorre un radicale cambio di paradigma e di politiche nei confronti di una impostazione non più sostenibile per l’ambiente e per i cittadini, quelli di oggi e i loro nipoti. Occorre imitare le tante buone pratiche che si vanno diffondendo nel mondo basate anche sull’educazione verso nuovi stili di vita, attraverso un sempre più effettivo coinvolgimento e una sempre maggiore partecipazione di tutti i cittadini.

Tommaso Braccesi
Carla Breschi
Alterio Ciriello
Loreno Del Maestro
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[Martedì 19 novembre 2013 | 09:40 - © Quarrata/news]

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