venerdì 11 ottobre 2013

GLI UNGULATI, I PERICOLI E LE SENTENZE


PISTOIA. Una lettrice ci scrive:

Gentilissimo e.b. blogger,
com’è possibile che un cittadino onesto debba aver fiducia nella magistratura?
Cordiali saluti,
Anna Maria
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[Venerdì 11 ottobre 2013 | 19:13 - © Quarrata/news]

3 commenti:

  1. Non starei a scomodare l'intera magistratura per un caso come questo; l'ignoranza e la presunzione del giudice Garofalo sono, però, nella fattispece, palesi ed evidentissime.
    Intanto, la Montalese non è a nessun titolo "strada di montagna". Tutta la normativa in materia, a cominciare da quella europea, è concorde nello stabilire la quota altimetrica di 600 metri sul livello del mare come altitudine a cui inizia la montagna.
    La Montalese può al massimo dirsi strada pedecollinare.
    Inoltre, dove è che Garofalo ha visto i boschi lungo la Montalese stessa?
    Che sappia io tale strada costeggia per la sua interezza campi, incolti, vigneti ed oliveti.
    Non si possono scrivere alla leggera queste sesquipedali inesattezze in una sentenza. Se Garofalo non conosce il territorio pistoiese, ha il dovere di informarsi da chi ne sa più di lui, prima di scrivere sciocchezze.
    Quanto alla Provincia, ma non solo, è intollerabile che si continui ad accettare uno squilibrio ecologico-faunistico come quello esitente da molti anni sul nostro territorio.
    Se cervi, cinghiali, caprioli, ecc la fanno ormai da padroni nei campi della pianura, è segno che qualcosa non va, che ci sono eccessi palesi ed incontrollati, e che qualcuno ne è chiaramente responsabile, ma non si può dire, perchè la "politica", anche in questi casi di secondo piano è in mano alle lobby, dei cacciatori, ma non solo.
    Piero Giovannelli

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    1. Lei per caso, signor Giovannelli, sa quante persone come il Giudice Garofalo ci sono nella magistratura?
      Sa quante sentenze, deliranti come quella, sono state
      pronunciate? Sa di magistrati che hanno commesso errori così marchiani (poteva sempre disporre una CTU sulla via Montalese, che si trova ad appena 10 minuti da Piazza Duomo) che siano stati avviati a ricoprire altri incarichi o altre mansioni più
      confacenti alle loro attitudini e alla loro preparazione?
      Se ha dati e notizie di questo tipo la sua obiezione è pertinente.
      Il comune cittadino che si rivolge alla giustizia non può pretendere di scegliere la persona che lo deve giudicare: pertanto per lui ognuno di loro rappresenta l'intera magistratura.
      Ed ora le sembra giusto che la signora Milchelozzi, nel caso in cui abbia ancora voglia di sperare nel riconoscimento dei suoi palesi diritti, debba accollarsi altre ingenti spese per ricorrere (senza alcuna certezza) in Corte d'Appello nei confronti di un ente pubblico che dovrebbe svolgere il proprio servizio a
      tutela di tutta la collettività, lei compresa?

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  2. Egr sig. Sandro,
    mi viene da risponderLe in maniera contraddittoria: Lei ha contemporaneamente molta ragione ed un po' di torto. Non ho dati precisi su quanti magistrati incapaci e di conseguenza quante sentenze deliranti siano state emesse nel tempo in Italia.
    Certamente, sempre troppi incapaci e troppe sentenze deliranti, anche se calcolato in percentuale non dovesse sembrare così.
    Così come Lei ha ragione quando, a proposito della Provincia, ne sottolinea le evidenti manchevolezze, che fanno poi parte delle manchevolezze dell'intero mondo politico così come oggi è strutturato.
    Guai però a dimenticare che le accuse, quando siamo sicuri di doverle fare, devono essere sempre rivolte alle singole persone ed ai singoli casi, e mai generalizzate.
    Anche nella magistratura, come in ogni altro settore, in mezzo ai cialtroni ed agli incapaci, ci sono quelli che, con competenza e sacrificio fanno il loro dovere e non meritano di essere travolti da accuse per essi ingiuste e non meritate.
    Piero Giovannelli

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