lunedì 22 luglio 2013

IN ATTESA DI SANT’JACOPO MANDATO A MORTE DA AGRIPPA (ERODE E NON MENENIO COME DICONO…)

Sant’Jacopo a Compostella

di FELICE DE MATTEIS

Fra ‘Ceppi’ chiusi e dismessi e feste in arrivo, tutti i ‘cold case’ della città di Cino – Rapida analisi di una situazione ben poco rosea

PISTOIA. Adesso, dopo le tante polemiche e gli innumerevoli quotidiani comunicati stampa ufficiali dell’Azienda 3 di Pistoia, è arrivato il momento del vigile silenzio e della civica riflessione. Ceppo fu, San Jacopo è.
L’interesse generale è che la nuova struttura operi al meglio e che le promesse di una sanità migliore ci confortino nella quotidianità dei servizi e delle prestazioni. Se ciò avverrà, e lo speriamo, ringrazieremo gli autori di questa “Versailles della Sanità”, come ci è stata fino adesso prospettata.
Agrippa (ma non Menenio...)
Gli attori protagonisti li conosciamo, tutta “roba” di nomina politica, al pari dei loro sottoposti e passacarte; speriamo che nel marasma della Sanità toscana rappresentino il meglio o quanto meno, il meno peggio. L’ottimismo deve essere obbligatorio, anche perché con i prelievi che la Regione sottrae mensilmente alle nostre tasche e che ha deciso di aumentare (vedi busta paga o pensione) e la professionalità che il vecchio Ceppo ha sempre espresso, e mi riferisco agli operatori interni tutti, fino ai professionisti medici interni, ai medici di famiglia e non ai “ruffiani apicali”, i presupposti di una sanità decente potrebbero anche esistere, magari togliendo un po’ di retribuzione eccessiva a chi, “apicale”, non conosce il famoso “Chi troppo in alto sal cade sovente precipitevolissimevolmente”.
Se poi le notizie delle lotte fratricide nel Pd, che dovrebbero essere “cosa loro” ma che purtroppo, per democrazia, sono anche nostre finiranno come si presume… Contrordine, compagni, ri-tutti al Ceppo (e qualcuno in via de’ Macelli).
Decollazione di Sant’Jacopo
L’Ospedale Pacini di S. Marcello si è, attraverso i suoi Sindaci, “offerto” per pareggiare il bilancio chiamato spending review: altri Sindaci, invece, in altre zone della nostra Toscana, retta da quel gran figlio della Sanità Marroni, figlioccio di Enrico Rossi, vate Vannino Chiti, si stanno ribellando a quello che già per noi è “storia” e che potrete seguire su questo blog, attraverso i comunicati che da Volterra, da Piombino all’Isola d’Elba stanno pervenendo e che avremo cura di porre all’attenzione di chi ci segue, per fare comprendere come la politica, in certe zone, sia ancora una cosa seria, non un’avventura e tanto meno un Venturi, come in questa Pistoia, patria e alma nutrice dei più bei comunisti ed ex-nonsisacché di quel fu partito oggi quasi un fu-Pd…
Comunque, per i pistoiesi, questi sono giorni di festa.
I pugni in tasca (Bellocchio)
Il Discepolo prediletto di Gesù, Giacomo, cioè San Jacopo – decapitato nel 42 d.C. da Agrippa: forse meglio Erode I il Grande piuttosto che Menenio, come si legge sui siti dei Vigili del Fuoco in internet, dato che Menenio era vissuto, per tradizione, intorno al 494 a. C., quando la plebe romana scappò sul Monte Sacro in secessione –, San Jacopo viene festeggiato anche laicamente da un Sindachino che guida il corteo storico con le mani in tasca, imbarazzato nel portamento, un po’ maldestro (a differenza del suo predecessore Berti che tale non appariva) nell’andamento e che, si vede lontano un miglio, avrebbe preferito essere al circolo di Ponte alle Tavole…
Sto rimpiangendo Peppone e Don Camillo, diversi, ovviamente, ma Uomini. Peppone, del Pci, Don Camillo, di Santa Romana Chiesa (democristiana). Chi dei due si vergogna? Oggi, osservando il corteo dei Rioni, ho capito.
Ho capito di non aver capito. Se in chiesa c’era il Fondatore della Fondazione Caripit, quando lo incrocio, se ho tempo, glielo chiedo.
Se non lo sa lui che ha genuflesso dinanzi a sé il Devoto…

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

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[Lunedì 22 luglio 2013 | 08:58 - © Quarrata/news]

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