mercoledì 9 gennaio 2013

BERSANI, LE ELEZIONI E LE METAFORE VENATORIE

di EDOARDO BIANCHINI

La politica che prende in giro e da prendere in giro

Sono mesi e mesi che sentiamo Bersani parlare e parlare.
Sono mesi che il buon Gigino ci sta abituando alle metafore gergali della caccia.
Ci ha parlato di ‘passerotti in mano’ e di ‘tacchini sul tetto’ e ora ci viene a presentare l’ultimo ritrovato della scienza politico-venatoria: la lepre da inseguire. Ma per farla in salmì secondo la ricetta della Parodi?

Nel frattempo, con tutta la sua voglia di novità e di rinnovare, ha dato – lo vedete o no? – il peggio di sé secondo i canoni e gli schemi della vecchia politica: gratificando i suoi vecchiacci ma guardandosene bene dal legarli al loro territorio, ché altrimenti finirebbero miserrimamente trombati, come del resto meriterebbero, da chi li conosce direttamente sul campo e sa perfettamente che… non hanno mai fatto, non fanno e non faranno ‘un emerito passerotto’ – per non utilizzare un altro vocabolo adatto all’uccello di Bersani. E a questo proposito: pensate un istante all’aquila, uccello di Zeus, e al volatile dell’uomo di Bettola. Diciamo che ognuno ha l’uccello adatto a sé…
E il Porcellum? Ben venga, pensa Gigi. I capelli, del resto non se li può strappare, che gliene sono rimasti più pochi…
Gli permette – il Majalum inventato dal toscano Martini – di fare la democrazia a sua immagine e somiglianza e a misura di Pd (Partito Decrepito) e non di elettori del Pd (Pòeri [da] deludere)…
I Piemontesi, intanto, si pupperanno Chiti e zitti: perché, nell’ottica del non-più-comunista, i piddì rispondono comunisticamente a testa bassa (e dura) alle istruzioni per l’uso del vertice del Comitato Centrale. Che mai finì.
E qualcuno ha il coraggio di chiedere fiducia per un partito così? Ma io sono nato nel 900 con un 1 dinanzi, mica nel secolo dopo l’incoronazione di Carlo Magno! Se avessi voluto – con tutto il libero arbitrio di cui parla la Santa Chiesa – nascere servo della gleba-partito, ma avrei scelto di venire alla luce tra vassalli, valvassori e valvassini! O no?
Quelli che devono contare – come Vannino – sono tutti vecchi scarcòj – come si diceva in campagna, con una parola molto arcaica da servitù della gleba. Gli altri possono andare a farsi benedire: l’essenziale è che votino Pd solo per levar dai corbelli una sola persona, il Berlusca.
Come politica non mi pare un granché.
Poi vedremo, quando Gigino sarà il capomanovratore, se faranno una vera legge sul conflitto di interessi.
Io ne dubito assai. Anche perché i comunisti riformati dovrebbero far fuori il 50% del loro adorato partito.
E allora? Il Pd è una lepre? Bene! Se è tale, dovrà essere anche veloce nel trasformare lo Stato che non va. E vedremo come sarà bravo anche a riformare la giustizia con l’imbarcata di magistrati che s’è messo in seno (il proverbio, però, di solito, parla di serpi, in seno…).
Forza, Gigino! A corsa.
E speriamo che tra tacchini e lepri non finisca che, facendo tu la parte del pollo, in mano ti resti solo il tuo uccello – o, sotto altra metafora, una fava!

P.S. – Da quanto ci risulta e fidatevi che non vi stiamo dicendo bufale , a Torino non sono per niente contenti del meteorite-Chiti catapultato lassù a caso…

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[Mercoledì 9 gennaio 2013 - © Quarrata/news 2013]

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