lunedì 3 dicembre 2012

QUANDO IL VECCHIO SI RIFIUTA DI USCIRE DI SCENA


di Felice De Matteis

I vizi inveterati della Prima Repubblica e i lavori di straordinaria manutenzione nella Piazzetta delle Scuole Normali dietro la vecchia Forteguerriana

PISTOIA. Scusatemi, ma quando non c’è sintonia – di alcun genere e in nessun campo – tutto serve per distinguersi.
Personalmente mi distingue da Papa/Papà, Io/Noi/ Prof. Ivano Paci anche la costosissima pavimentazione alla veneziana del Palazzo De’ Rossi.

Se trovate un palazzo storico pistoiese con tale pavimentazione, datemi voce; in effetti uno esiste, rifatto al suo ingresso, ma poiché de gustibus non disputandum est, il buon gusto diventa un’opzione personale e personalmente pagata.
Palazzo De’ Rossi, proprietà della Fondazione Caripit, invece, è anche roba nostra ed un bel cotto toscano – poi detto alla fiorentina – l’avremmo visto più in storica sintonia con quel palazzo come nei palazzi signorili di Pistoia, da quello comunale, a Palazzo Panciatichi, Marchetti, etc.
Finiamola qui, perché signori si nasce ma non si diventa, oppure, signori si è dentro ma non fuori. Mettetela come vi pare, e poi il cotto costa meno mentre il lastricato di marmo alla veneziana è un’opera d’arte, come la fontana di Buren o i quadri autopromozionali – speriamo donati gratuitamente – dei famosissimi artisti pistoiesi allocati all’interno del Palazzo De’ Rossi. Mah!
Ciò detto, osserviamo che nonostante Papa/Papà, Io/Noi, Prof. Ivano Paci – da questo momento, per brevità, Lui – abbia pubblicamente detto che c’è un organo di informazione che lo attacca, ma che non gli fa perdere il sonno, e presumiamo sia questo blog, noi pensiamo il contrario.
Infatti da svariati giorni, sulla “organica” stampa cartacea locale, un giorno sì e l’altro pure, vengono magnificati gli interventi della Fondazione; dal recupero del manufatto – la Chiesina – nell’area ex Vigili del Fuoco davanti al Liceo Forteguerri, all’apparecchio medico donato alla sanità pistoiese, ai 100.000 euri donati alla Caritas in questo momento di particolari bisogni. Su questo punto è necessaria una provocazione, bonaria, ma provocazione.
Se al vertice della Fondazione, invece di Lui, ex democristiano trombato a Senato e Camera se la memoria non flette, ci fosse stato un rifondarolo comunista o un fascista, l’elemosina di €. 100.000 sarebbe stata sicuramente superiore, visti i tempi che tutti vivono; in altre parole €. 100.000, rispetto ai marmi lussuosi e per chi scrive, pacchiani, di palazzo De’ Rossi sono una ben misera cosa rispetto alle attuali necessità e certamente sotto linea con il Regolamento per gli interventi istituzionali che, se non sbagliamo, debbono riguardare il 50% delle risorse disponibili.
Abbiamo quasi la sensazione che la Caritas non sia tanto nelle di Lui grazie, come il Banco Alimentare, solo miserevole, quest’ultimo, di €. 4.000 elargiti nel Bilancio di missione 2011; sono sensazione, sia chiaro.
Quel che invece proprio non torna è che se con una mano (nostra) si da, con l’altra (sempre nostra) si prende.
Ci riferiamo alla Piazzetta delle Scuole Normali, dove ha sede l’Archivio di Stato, frequentato da appassionati e studiosi anche se non una massa di persone e comunque non con le scarpe “chiodate”.
In questa Piazzetta da quasi due anni hanno imperversato e posto il loro cantiere i mezzi più o meno pesanti impegnati nel rifacimento del Palazzo De’ Rossi, sede della Fondazione.
Lasciamo immaginare il dissesto creato nella piazzetta con i carichi, i pesi e tutto ciò che di regola un cantiere impone e comporta. Perché, sembra ovvio, il manto stradale non è stato certamente sconnesso dai non molti frequentatori dell’Archivio!
Un vecchio proverbio dice che chi disfa rimette a posto. In questo caso il cartello dei lavori di rifacimento, fra l’altro definiti “Manutenzione Straordinaria con sistemazione provvisoria (!) relativa alla Piazzetta delle Scuole Normali”, finanziati con i proventi da sanzioni al codice della strada (leggi multe, anche illegittime, ed autovelox, vero Napolitano?), per €. 44.581,99, fra l’altro, secondo stralcio, vengono effettuati dal Comune di Pistoia e non dalla Fondazione, che certamente ha in gran parte contribuito al dissesto della piazzetta. Contribuire a ripristinare ciò che si è contribuito a danneggiare non rientra nei compiti della Fondazione, non offre lustro all’esterno e non porta eventuali voti, meglio fare finta di niente, vero, sig. Lui?
Resta il problema di forma più che di sostanza, vista l’esiguità della somma, anche se la grossa cifra è l’insieme delle piccole cifre, robetta da volgo sciocco e non da investitori di borsa che si permettono di offrire ai loro clienti lo 0,10% di utile sui propri conti correnti bancari, salvo le spese di gestione conto. A qualcuno, anche lo 0,5, con grande ritorno di utili su investimenti in società quotate in borsa, Banca Depositi e Prestiti in primis. Business is business! Ovviamente per la Cassa e la Fondazione, non certo per i propri correntisti.
Qualcuno ci ha rimproverato una sorta quasi di acredine sul personaggio Lui; niente di tutto ciò, posso rassicurarvi. Il problema è che mentre certi democristiani, intelligentemente – ed era l’ora – hanno compreso che il loro tempo era terminato, altri pensano, e Lui ne è degno esempio, di poter continuare a spadroneggiare come ai tempi della grassa mucca/mamma Dc, in accordo con il semi – defunto Pci e la sua Armata Brancaleone, scambiando un posto nella società della salute con uno nella Fondazione; roba da Prima Repubblica, quando c’erano i partiti politici e non questo ammasso di ectoplasmi senza anima né cuore. In quei partiti, quelli della cosiddetta Prima Repubblica, però, c’erano i lestofanti ma anche tante persone per bene…
Questo è il fatto, nudo, incontrovertibile e dimostrabile.
Per ora è tutto, o quasi.

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[Lunedì 3 dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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