mercoledì 7 novembre 2012

COMUNE, COMMERCIANTI, CONFCOMMERCIO & ARRUFFAPOPOLI: QUANDO NESSUNO VUOLE CAPIRE


di Edoardo Bianchini

PISTOIA. Ce lo aveva detto, Bertinelli, a noi di Quarrata/news – che pure esistiamo, anche se nessuno dei ‘poteri tradizionali’ ci considera davvero per la forza che abbiamo nelle migliaia di lettori che ci seguono –; ce lo aveva detto che avrebbe chiuso il centro iniziando dall’anello di via Pacini: ma anche che non avrebbe mai fatto costruire il parcheggio di San Bartolomeo.
Era la fine di agosto e nel suo ufficio c’era un caldo bestiale. Eravamo io e Lorenzo Cristofani ad ascoltarlo. Cristofani lo ha già scritto.
Ci aveva anche detto, il Sindaco, di averne parlato chiaramente con il Vescovo, quel signore sorridente che ora se ne sta preoccupantemente zitto e muto; e che il Vescovo si era stretto nelle spalle rispondendo che si sarebbe rimesso alle decisioni democratiche.

Ora a difendere quel parcheggio della Napoletana Parcheggi Spa o di chissà chi altro, scende in campo – come vedete – anche la Confcommercio, con questa lettera del presidente Stefano Morandi, che sembra surrogarsi allo stesso staff della Napoletana, già sin troppo comparso sui giornali pistoiesi di pochi giorni fa.
Non se ne abbia a male, Morandi – che ci legge, ma ci ignora come organo di informazione –, se gli tiriamo le orecchie: noi lo seguiamo solo fino al momento in cui parla di costruzione di parcheggi, non lo stiamo più a sentire quando entra in scena pronunciando apertamente il nome santo di San Bartolomeo e del suo parcheggio, che ormai è diventata una cosa sacra e intoccabile, un tabù; una di quelle cose che nella storia succedono, anche se lui la pensa diversamente. E che comunque vanno accettate, bene o male, per come succedono. In certi casi – come dice la canzone – bisogna saper perdere.
Il problema è che, sempre Morandi, sbaglia piede di partenza e marcia – proprio con gli schemi medievali da Guelfi e Ghibellini che cita – contro i commercianti incazzati (e direi giustamente) gettando, come si dice, benzina sul fuoco con il dare di arruffapopolo a chi ha ormai il fiato corto, se non cortissimo: e lui dovrebbe saperlo molto bene.
Nessuno vuol capire, è chiaro. O quantomeno ci riesce. O si sforza.
Da una parte c’è Bertinelli, che ha inaugurato il suo governo con un paio di errori (mense, ztl) che non esito a definire fatali: ma Bertinelli – e chi parla non può essere accusato di sospetta collusione con il potere, visto che su Bertinelli ho sparato a zero per tutta la campagna elettorale passata – è nuovo, è alle prime armi, ha ereditato quella che Morandi chiama un’amministrazione di plastica e gli si devono poter concedere attenuanti, almeno quelle generiche. Poi va riportato a ragione – e compreso perché forse sbaglia per eccesso di zelo, per paura di essere, e non volerlo essere, un uomo di plastica.
Dall’altra c’è però un’associazione sindacale di commercianti che ha – come si direbbe – il pelo sullo stomaco da vecchia data, e che viene da lontano e che – lo vogliamo dire? – durante il decennio di plastica ha riportato a casa, pare, dei risultati piuttosto modesti, per non dire nulli. O no?
È vero ciò che dice Morandi: Pistoia è la città dei Guelfi e dei Ghibellini. Ma l’osservazione è citata a sproposito, perché già Morandi in primis, con la sua posizione di attacco (i sindacati sono sempre lì per essere presi a schiaffi, e non per prendere a schiaffi, quelli che li fanno vivere e permettono loro di prosperare), ‘offende’ chi, ogni giorno, è costretto a subire almeno un’offesa quotidiana: dal Governo tassone ed espropriatore, agli enti (Comuni, Province, Regioni e quant’altro) che hanno poteri impositivi in senso lato, dal quattrino alla norma oppressivo-repressiva.
È il vizio di Pistoia quello del radicamento arroccato sulle proprie posizioni. È un vizio atavico e medievale.
Ed è per questo che questa città non è mai cresciuta dal Medioevo ad oggi: con i suoi centrini di potere – che peraltro muovono milioni e milioni di euro – sempre gestiti alla stessa maniera, dalle stesse persone, con le stesse idee sussistenziali-autoconservative e senza soluzione di continuità.
Altro che città a misura d’uomo!

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[Mercoledì 7 novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

2 commenti:

  1. E qui dopo questo intervento debbo dire, che finalmente si son risvegliate le coscienze, dando luogo e lustro a parole che da anni si ascoltano sussurrate tra i denti dei pistoiesi.

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  2. Pienamente in accordo ! I problemi, ridotti all'osso, sono ben pochi il grosso problema è far confluire i rivoli degli interessi in un fiume che, finalmente, sfoci nel mare ossia distrugga quella diga di micro e macro interessi e clientelismi (per usare un eufemismo) che lucra sull'ingovernabilità di Pistoia, alzando una nuvola di polvere in cui anche i portatori di migliori intenzioni si perdono e vengono assaliti dal dubbio di essere dalla parte sbagliata.
    Secondo il mio modesto parere la pedonalizzazione non è un male, anzi potrebbe creare attrattiva per un centro che non sfigura (bastino piazza del Duomo e la Sala) accanto a molte altre eccellenze italiane, ma che è ingolfato in un traffico ed ina lotta per il parcheggio assurda. Il problema è che poi, fuori le mura e ribadisco fuori le mura, bisognerebbe creare i giusti "porti d'arrivo" con adeguato servizio che trasferisca tutti, turisti e cittadini pistoiesi, fino al limite del centro storico e non più in la. Secondo me molto è già stato fatto ed alcuni parcheggi ci sono (via cavallotti, Cellini, piazza Oplà) alcuni sono finalmente in costruzione (Ex Breda con tanto di un albergo degno di questo nome) o di possibile utilizzo futuro (ospedale del Ceppo, è dentro le mura ma il viale Matteotti dubito potrà essere pedonalizzato ed avrebbe anche un percorso coperto con innegabili possibili attrattive turistiche), ci sarebbe poi anche un'ampia area inutilizzata fra il terreno sul retro del Seminario e il Bastione in porta Lucchese, ma non sono sufficienti questi ? quanta gente vogliamo portare dentro il centro storico ? Per i residenti si dovrebbe cercare soluzioni alternative a San Bartolomeo e mi pare qua e là nel blog di aver visto che ci sono possibilità. Pistoia, il centro, anche le vie in progetto di pedonalizzazione sono già all'oggi uno spettacolo tristissimo di defunte (e non rimpiazzate) attività commerciali o commercianti fermi sulla porta ad aspettare evanescenti clienti. Magari trasformare il centro in un salotto buono, come a Lucca, non sarà una soluzione ma lasciando le cose come sono ora, tempo un paio d'anni ci saranno meno commercianti in centro (ristoranti della Sala esclusi) che abitanti residenti in piazza San Marco a Venezia.

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