martedì 9 ottobre 2012

QUEL DISASTRO DI VIA BUONFANTI


di Luigi Scardigli

PISTOIA. Perdeva intonaci e mattoni quotidianamente. Allora, all’ennesimo pericolosissimo crollo, più consistente e spaventoso dei soliti piccoli calcinacci, il Comune di Pistoia, proprietario dello stabile di via Buonfanti, angolo piazza San Lorenzo, disabitato da oltre dieci anni, grazie all’intervento dei Vigili del fuoco decise di transennarlo.
Era l’Epifania del 2011, ma da allora – sono già passati 22 mesi – su questo ponteggio che ostruisce buona parte della strada, già di per sé decisamente angusta, tanto da esser priva, da sempre, di marciapiede, su entrambi i lati, non è mai salito un operaio.

«Quando vennero a transennare il palazzo – racconta il titolare del panificio che sta di fronte al povero dinosauro malato e abbandonato – chiusero naturalmente la strada e per gli stessi motivi di sicurezza, fecero chiudere anche noi, per ben dieci giorni. Stiamo tentando la via del risarcimento per un consistente mancato guadagno, ma fino ad ora, i responsi non sono stati affatto confortanti».
Sarebbe opportuno, non solo per il decoro del centro storico – fiore all’occhiello della nuova giunta, tanto da volerlo trasformare in un giardino –, non soltanto per rendere a via Buonfanti il suo letto naturale e non da ultimo per i pedoni, che (quando transita una vettura o addirittura i bus del Copit devono augurarsi che al volante dei mezzi ci siano geometri, e non provetti) su questo palazzo che cade a pezzi si facesse qualcosa.
Non conosco il degrado cementizio dell’immobile e non sono quindi in grado di poter suggerire l’economicità di una presunta ristrutturazione: ma se fosse improduttivo un qualsiasi intervento urbanistico, propongo il totale abbattimento e sulle sue ceneri la nascita di un giardino.
Si accettano idee alternative.
Insomma, parlatene bene, parlatene male, ma parlatene!

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Foto di Luigi Scardigli.
[Martedì 9 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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