sabato 19 maggio 2012

IL PD E I SUOI ALLEATI. GRUPPO DI FAMIGLIA IN UN INTERNO


di Edoardo Bianchini

Da Sabrina Sergio Gori a San Marcello, a Stefano Lomi a Quarrata – L’operazione di razionalizzazione della spesa di Federica Fratoni – Ex-margheritini e area dei ‘galleggiatori’ all’interno del Pd pistoiese

PISTOIA. Veramente questo sabato mattina offre un’ampia galleria di esempi da osservare con estrema attenzione.
A San Marcello si continua a parlare della “ex-Sindaco di Quarrata sì, ex-Sindaco di Quarrata no” nella giunta della signora Cormio, la professoressa trapiantata sull’Alpe Sanmarcellina dalla megalopoli de Milàn l’è on gràn Milàn. Un po’ d’aria stracittadina fa sempre bene in un paese da colonizzare perché mangia ancora necci, castagnacci e frittelle dolci…

Prudente più di tutti, la neo-Sindaco non ha smentito e non ha confermato: e ciò è bastato per farci perfettamente capire che il Pd – sì, proprio quello democratico di Marco Niccolai, che di recente ha ringraziato i 18.325 elettori che gli hanno dato il consenso in tutta la provincia (vedi) –, con sublime e illuminata evidenza, aveva già deciso in barba al popolo:
1. di ficcare la Sergio Gori a San Marcello, come prima aveva ficcato il buon Aldo Morelli nel comune di 600 abitanti di Fabbriche di Vallico: così, tanto per mantenere, ai suoi due fedeli, il culo al caldo sulle poltroncine-regalino in Anci e Uncem(màle);
2. di ficcare nella giunta del neo-Sindaco Mazzanti (bravo ragazzo, ma con la squadra che s’è scelto, un po’ così… – come dire? – spontaneista e poco concreto) Stefano Lomi, di ben altro spessore, scafato e navigato, rodato e nichelato e, fra l’altro, di provenienza d’area margheritina: il che riconduce il discorso anche alla signora Sabrina Sergio Gori, perché è inutile dire, gli ex-margheritini, o comunque catto-com (a partire dalla Rosy Bindi), pesano quando una Himalaya all’interno del Pd, Bersani volente o nolente.
Ma a sostegno dell’operazione Cormio for Sabrina: adotta un ex-Sindaco, stamattina è sceso in piazza anche il grande Gianfranco Venturi, il geometra ex-Presidente della Provincia e attualmente consigliere regionale, che i più chiamano dottore. E Venturi ha detto alla Cormio bùttati bùttati che… vuolsi così colà dove si puote: pìgliati, insomma, la “dottoressa prestata alla politica” (o viceversa?).
Stamattina, tra poco meno di mezz’ora, Silvia Cormio, sciogliendo le riserve, accoglierà certamente Sabrina Sergio Gori come il figliol prodigo, a braccia aperte: e c’è già chi a San Marcello mormora che la ex-Sindaca quarratina, come ha fatto chiudere l’Ospedale Caselli, finirà per far chiudere anche l’ospedale della Montagna. Un ottimo risultato, non c’è che dire.
E veniamo in città, dove la Presidente della Provincia, Federica Fratoni (e riecco l’area margheritina che si spande a macchia d’olio) ha “salvato la patria” castrando la sua Giunta di ben due assessori: apparentemente, come lei dichiara, per un discorso di risparmio e razionalizzazione della spesa; in realtà con il chiaro e preciso intento di fare fuori le due teste che sono saltate, quella di Carlo Cardelli e quella di Chiara Innocenti (vedi).
Obiettivamente non so – almeno in questo momento – niente di Cardelli. Ma della Innocenti (che sull’accaduto ha intenzione di tenere una conferenza stampa) so che era diventata piuttosto pesante per la fin troppo disinvolta Presidente Fratoni, la donna – come lei stessa disse alla Nazione – che ama, più della politica, fare i risotti.
Chiara Innocenti era rea – mi è stato detto – di voler scartabellare troppo e di raspare con troppa cura come fanno i gatti nelle ceste. E che, specialmente su questo versante, c’erano fibrillazioni di incomprensione e di scontro con l’onnipresente e onnipotente ex-Sindaco di Agliana, l’assessore Paolo Magnanensi.
Meglio calmare le acque, dunque – avrà pensato la Fratoni. Già Parronchi era stato fatto fuori senza mezzi termini: cosa aspettare a fare un resto di “pulizia etnica”?
In questo momento, a disturbare il manovratore, è rimasto forse solo lo sparuto Roberto Fabio Cappellini, di Rifondazione, il quale, quando la Presidente ha chiesto alla Giunta le dimissioni in bianco per “riorganizzare il suo team a fini di risparmio”, sembra che abbia esclamato che “iniziasse lei a dare le dimissioni…” Del resto Cappellini, oggi, in Giunta, è in posizione di vero e proprio assedio, dato che non c’è più nemmeno Parronchi a fargli, almeno, un po’ da sponda.
Ecco, dunque, a cosa assistiamo in casa Pd; di quel Pd stra-democratico di Marco Niccolai di cui parlavo sopra.
C’è, in questo gruppo di famiglia in un interno, un filo che lega ex esponenti ex-margheritini o catto-com i quali, ormai dimentichi dell’origine e dei valori con cui il fiorellino era nato, si sono, come si ama dire oggi, ben coesi fra loro: ma con fini che – almeno dall’osservazione esterna – sembrano tutt’altri che non quelli della politica e del servizio.
Fini e scopi che paiono, piuttosto, il requisito essenziale di ogni nave: galleggiare.

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[Sabato 19 maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]

2 commenti:

  1. Ti offro un altro elemento di amara riflessione.

    A San Marcello la neo-sindaco dimezzata ha scelto, come assessore "esterno", Alice Sobrero: una 37enne che gli elettori, 15 giorni fa, bocciarono alla grande. Era nella lista pd e ottenne appena 20 voti finendo penultima.

    Adesso gli stessi elettori se la trovano assessore.

    In queste condizioni, come nutrire ancora un po' di fiducia in questi partiti e in questo Pd? Evidentemente non si rendono conto del discredito in cui sono immersi.

    Personalmente trovo anche pericoloso (per la democrazia) che chi ha il coraggio di presentarsi candidato al giudizio dei cittadini finisca nei Consigli Comunali oggi sempre meno dotati di poteri reali mentre il potere effettivo vada, sempre più spesso, nelle mani di falsi "esterni" che di "esperienza" hanno poco o nulla (ricordo che la logica degli assessori "esterni", inizialmente, era quella di premiare non politici trombati ma autentici esperti nelle varie materie).

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  2. Silvio Lenzini 21 maggio 2012

    Caro Mauro
    mi sorprende davvero che tu, vecchio volpone dei diccì ed ora militante del PD, partito che sul piano professionale ti ha dato la possibilità di far carriera in Regione come addetto all'Ufficio Stampa, ti debba meravigliare della casta che si tiene strettamente in mano il PD pistoiese.






    La suddetta del PC guida Pistoia e la sua Provincia ed è tanto brava da esser riuscita in pochissimo tempo ad uccidere l'economia montana. Formata da personaggi ultraricliclati i continua a manovrare come sempre. illudendo chi li vota.

    Credo che anche tu convenga che non sia affatto possibile che il pauroso ammanco debba essere penalmente addebitato al solo Giuliano Sichi il quale- tra l'altro- si è assunto le proprie responsabilità.

    Credo infatti che anche tu, ex amministratore assai battagliero, ti sarai chiesto dove erano i presidenti , gli assessori, i revisori dei conti, e i dirigenti ( quest'ultimi addirittura compensati per il buon lavoro svolto) che dovevano controllare quello che ora viene chiamato . E poi perchè il Presidente della Regione Rossi in luogo di commissariare la Comunità Montana ha fatto come il pesce in barile affermando di essere stato messo a conoscenza del pasticciaccio brutto soltanto pochi giorni prima dell'adunata tenuta al Dynamo Camp proprio all'antivigilia delle elezioni comunali di San Marcello? Ma poi cos'è che spinge verso un'Unione dei Comuni di cui fanno parte anche coloro che hanno dimostrato di non essere stati capaci di amministrare la Comunità Montana Appennino pistoiese ? Ed il PD che assolve tutti all'infuori del che si è o gli è stato imposto di trasformarsi in agnello sacrificale?
    Ma è credibile, al di là dei possibili interventi della Corte dei Conti, che le responsabilità penali debbano essere limitate al solo Giuliano Sichi?

    Sono in toto in accordo con Te Per sugli assessori esterni ( i quattro di Cutigliano ridotti a tre dopo le dimissioni di Giuliano Sichi compreso erano e sono tutti esterni) ! Il sindaco Carluccio Ceccarelli - tuttora presidente della Comunità Montana in virtù di una leggina emanata a fine pranzo dalla Regione- è raramente presente in Comune senza peraltro aver mai designato il vice. Dei tre assessori in quanto a presenze due lo copiano ed il terzo è costretto a girare in lungo ed in largo per rappresentare il Comune nelle infinite riunioni o cerimonie che si tengono in Provincia, all'Asl e negli Uffici regionali.-

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