giovedì 12 aprile 2012

EFFETTO-BARTOLI A CASCATA. LA PASSIONE INFIAMMA GLI ANIMI


PISTOIA. I 139 dimissionari che domani restituiranno la tessera proprio quando arriva Bersani, stanno sconvolgendo la quieta e silenziosa Pistoia: o, meglio, quella Pistoia in cui, manzonianamente, si tende, ad ogni costo, a sopire e troncare, troncare e sopire ogni cosa.
Dopo la notizia che abbiamo pubblicato, mutuata dal sito di Bartoli, Cristina Donati ha inserito nei commenti un documento  che (pur non posseduto da noi in originale) dovrebbe essere la risposta congiunta, di Paolo Bruni e Marco Niccolai, alla secessione dei bartoliani che, a questo punto, non possono che rappresentare davvero a pieno diritto qualsiasi istanza e voglia di rinnovamento del Pd.

Sembra opportuno, quindi, ripassare gli interventi in un post a sé stante, senza lasciarli sepolti nell’area, meno visibile, dei commenti.
Per estrema chiarezza, poi, e in ossequio alla nostra decisione di far parlare le carte, pubblichiamo anche il documento con cui alcuni, impegnati al seggio 11 di Ponte alle Tavole, invocarono – inutilmente, visti i risultati – l’intervento della commissione elettorale delle primarie dopo le lamentate irregolarità che si sarebbero verificate alle urne.
È giusto che tutti possano vedere cosa fu scritto.
Ad ogni modo, domani, sarà davvero un venerdì 13: non fortunatissimo né tantomeno sereno a prescindere da quanto sembrano sostenere Bruni e Niccolai che ritornano «con la serenità e l’entusiasmo di sempre a lavorare per la campagna elettorale, discutendo con i cittadini non dei bizantinismi della politica ma dei problemi concreti che li riguardano da vicino. È questo che ci chiedono i nostri iscritti ed i nostri elettori. Le polemiche continueremo a lasciarle ad altri».
Contenti loro…
e.b. blogger

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Cristina Donati – Apr 12, 2012 07:17 AM
12/04/2012 Apprendiamo con dispiacere – si legge nel comunicato – che alcuni iscritti lasciano il partito e li invitiamo a riconsiderare la loro decisione. Non conosciamo, allo stato, i nominativi di molti di loro mentre dei venti firmatari, per completezza di informazione, corre l’obbligo di ricordare che alcuni di essi si sono iscritti a dicembre 2011, immaginiamo dunque principalmente per supportare la candidatura di Roberto Bartoli, mentre altri non sono più iscritti da anni.
In queste settimane, per senso di responsabilità, abbiamo evitato da parte nostra di alimentare una polemica pubblica fine a sé stessa, incomprensibile vista la gravità della situazione economica e sociale del Paese. Abbiamo, a differenza di altri, messo semmai tutte le nostre energie nella campagna elettorale per una vittoria del Pd e del centrosinistra, importante sia per un governo locale improntato alla crescita ed alla coesione sociale, sia per il suo significato politico.
Questa volta ci sono state rivolte accuse molto rilevanti, che chiamano in causa la dignità e la onorabilità nostra e del partito che rappresentiamo. Veniamo definiti come svolgenti una “funzione di salvaguardia unilaterale degli interessi, per lo più personali”, affermando che vi è un utilizzo del partito “per tutelare interessi e ambizioni privati”.
Invitiamo l’estensore – prosegue il comunicato – o gli estensori della lettera a dire con chiarezza, se li conoscono, quali “interessi per lo più personali” tuteliamo. Nella lettera non vi sono e, pertanto, queste insinuazioni sono gravi e inaccettabili, proprio perché gratuite e infondate, tese ad un discredito allo stato puro di questo partito, dei suoi iscritti e di chi lo dirige. Esse ritornano al mittente alla stessa velocità di un boomerang.
Riteniamo che il Partito Democratico sia tutto fuorché un far west, in cui sono normali, ad esempio, l’azione di “guerriglia” a bassa o alta intensità che il consigliere Roberto Bartoli ha condotto per cinque anni dai banchi del consiglio comunale verso l’amministrazione uscente, che avrebbe invece dovuto sostenere lealmente come da mandato elettorale, od in cui si mette in discussione l’onorabilità delle persone come strumento di lotta politica.
Se mettere uno stop a questi comportamenti è per qualcuno un titolo di demerito, siamo a ricordargli che questa non è certo “buona politica” ma una politica vecchissima e logora, sicuramente non più credibile. Fatta questa precisazione, – conclude il comunicato – dovuta viste le affermazioni mosse contro il partito che rappresentiamo e le nostre persone, ritorniamo con la serenità e l’entusiasmo di sempre a lavorare per la campagna elettorale, discutendo con i cittadini non dei bizantinismi della politica ma dei problemi concreti che li riguardano da vicino. È questo che ci chiedono i nostri iscritti ed i nostri elettori. Le polemiche continueremo a lasciarle ad altri.
Marco Niccolai, segretario provinciale Pd Pistoia
Paolo Bruni, segretario comunale Pd Pistoia

Si potrebbe anche continuare, se voi foste anche un minimo obiettivi. Ma proprio non vi riesce di esserlo, quindi: questa è la lettera dei segretari Comunale e Provinciale.
Tanti cari saluti.

Dora Tommei – Apr 12, 2012 08:06 AM
Inopportuno, inaccettabile, privo di elementi di responsabilità ed affidabilità, capocorrente, rivendicatore di posti, etc. etc. E queste sono solo alcune delle “carinerie” che il buon Bruni, supportato da Niccolai, avevano detto sul conto di Bartoli.
Bruni farebbe meglio a tacere. Farebbe più bella figura.

Mario Bonesi – Apr 12, 2012 08:18 AM
Inopportuno, inaccettabile ed inaffidabile era stato definito Bartoli, il più giovane professore ordinario di diritto penale d’Italia, dal buon segretario Paolo Bruni. Allora, cominciamo a dire che cosa è davvero inopportuno ed inaccettabile:

  • inopportuno ed inaccettabile è un segretario di partito che, invece di fungere da elemento di garanzia, si comporta come un tifoso allo stadio;
  • inopportune ed inaccettabili sono l’incontinente violenza verbale e la pochezza morale delle argomentazioni utilizzate dai dirigenti di un (grande?) partito per zittire e delegittimare la voce fuori dal coro (Bartoli);
  • inopportuno ed inaccettabile è divulgare, a mezzo stampa ed a fine primarie, falsi sondaggi al solo fine di favorire il figlio naturale (il vincitore delle primarie) contro quello adottivo (Bartoli), senza che il padre di entrambi (il segretario comunale) chieda spiegazioni al maggiorente che li ha divulgati;
  • inopportuno ed inaccettabile è l’irritante silenzio dei maggiorenti del PD sulla vicenda delle gravissime irregolarità al seggio delle primarie di Ponte alle Tavole (!);
  • inopportuno ed inaccettabile è infischiarsene delle migliaia di cittadini e delle centinaia di iscritti al partito che hanno creduto in una visione diversa di città;
  • inopportuno ed inaccettabile è avere il vincitore delle primarie che all’indomani del voto, mentre magari già pensava l’esatto contrario, dichiarava: “da domani dovremo lavorare tutti insieme per contendere la città al centrodestra. Perché tutti insieme abbiamo scritto un’importante pagina politica”;
  • inopportuna ed inaccettabile è l’arrogante illusione che taluni individui hanno, di credersi sufficientemente intelligenti da far passare come nero ciò che non lo è;
  • inopportuno ed inaccettabile è questo PD.
  • inopportuno ed inaccettabile è il suo segretario. Anzi i suoi segretari: da oggi si è voluto aggregare a quello comunale anche il segretario provinciale.
Avanti popolo, alla riscossa...

sguazz – Apr 12, 2012 08:34 AM
Cara Cristina,
continua l’opera di denigrazione della persona di Roberto Bartoli. Adesso la illuminata dirigenza del PD ci mette al corrente dell’“azione di “guerriglia” a bassa o alta intensità che il consigliere Roberto Bartoli ha condotto per cinque anni dai banchi del consiglio comunale verso l’amministrazione uscente, che avrebbe invece dovuto sostenere lealmente come da mandato elettorale”. Curioso che non ce l’abbian confidato prima delle primarie. Traduco: “Roberto Bartoli è l’unico che pensa con la sua testa e per questo motivo abbiamo dovuto farlo fuori, costi che quel costi (e le primarie, purtroppo non son bastate)”.
Inoltre dire che Roberto Bartoli non è stato leale non è forse anche questo un modo “in cui si mette in discussione l’onorabilità delle persone come strumento di lotta politica”?
Questi comunicati dimostrano ulteriormente che la dirigenza del PD a Pistoia e provincia e i suoi esponenti di punta (non ultimo Samuele Bertinelli) sono inadeguati. Altrimenti non si sarebbero cacciati in questo caos. C’era un modo molto semplice. Ma... “costi quel che costi”. A Pistoia il PD vince solo perché incarna interessi e clientele cementificate e sclerotizzate, non certo perché si rinnova o si apre all’esterno.
Un saluto a tutti (uno speciale a Bersani)
Giacomo Sguazzoni

Ultimo minuto

Michele Moncini – [risponde a Cristina Donati] Apr 12, 2012 11:21 AM
Vediamo allora se è obiettivo, in merito alla dirigenza di questo PD locale, Vannino Chiti, pistoiese DOC e che di politica ne mastica un pochino di più di Bruni e Niccolai e Bertinelli messi assieme. Questo è il suo comunicato stampa:
(ASCA) - Roma, 12 apr - «Sono addolorato e dispiaciuto per la scelta fatta da 139 iscritti di lasciare il Pd di Pistoia». Lo afferma il vice presidente del Senato Vannino Chiti.
«Lo sarei stato anche se si fosse trattato di poche persone, perché è segno che il Pd non riesce ancora a vivere ovunque come una forza politica che si apre – e non teme – la partecipazione e il pluralismo» aggiunge.
«Ritengo sinceramente sbagliata – continua Chiti – la scelta dei 139 iscritti, non solo per il momento nel quale avviene, e cioè nella imminenza di un difficile confronto elettorale per il comune di Pistoia, ma anche perché suona come rinuncia a condurre una battaglia nel Pd per affermare le proprie convinzioni. Per questo rivolgo loro un invito a ripensarci. La situazione determinatasi nel Pd a Pistoia è frutto anche di scelte negative, che interpretano la vita di un partito come plasmata dalla presenza sostanzialmente esclusiva delle maggioranze del momento, quelle congressuali o addirittura quelle risultanti alle primarie. È una impostazione errata. Preoccupa anche l’impotenza degli organismi dirigenti, a tutti i livelli, che avevano ben presente quanto stava accadendo. Se lo statuto impedisce l’azione politica, si cambi: non ci paralizzi».
Tanti cari saluti anche a Te.

Tiziano Bencini – Apr 12, 2012 11:29 AM
Mai stato iscritto ad un partito e tanto meno a quello definito “democratico”. Bene hanno fatto quelle 139 persone ad andarsene. Anzi, sinceramente non mi capacito come abbiano fatto a resistere un anno, due anni, tre etc., non ha importanza, all’interno di quello che considero un magma incomprensibile, con dirigenti impresentabili e che fanno scelte antidemocratiche ma che poi pesano pesantemente sui cittadini che si apprestano a governare. A Pistoia c’è la possibilità di scegliere soggetti diversi da quelli che ci hanno governato per 60 anni.
Saluti.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 12 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]

2 commenti:

  1. tanto per arricchire la documentazione sulla dirigenza attuale del PD, aggiungo i link ad articoli recenti della stampa locale: "Nullo il congresso comunale del Pd" http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca/2011/07/28/news/nullo-il-congresso-comunale-del-pd-1.2610152
    "Nullo il congresso comunale del Pd, pronunciamento della Commissione di garanzia"
    http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca/2011/07/28/news/nullo-il-congresso-comunale-del-pd-pronunciamento-della-commissione-di-garanzia-1.2610336
    "La commissione del Pd replica ma non spiega" http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca/2011/07/29/news/la-commissione-del-pd-replica-ma-non-spiega-1.2611256
    "Bartoli e Bruni irrispettosi" http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca/2011/07/30/news/bartoli-e-bruni-irrispettosi-1.2612358

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  2. E perché dimenticarsi questo, in cui Bruni dava già dimostrazione del suo spirito profondamente rispettoso dello spirito democratico.

    http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca/2011/07/31/news/da-durante-parole-offensive-e-ridicole-1.2614471

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