domenica 8 gennaio 2012

PARCO PERTINI? CHIUDETELO!


di Alessandro Romiti

AGLIANA. Una delle più grosse mistificazioni sostenute dall’Amministrazione aglianese è quella relativa alla negazione della pesante condizione d’inquinamento che investe da decenni il celebrato Parco Pertini di Agliana, oggi in prima pagina nella cronaca del capoluogo.
La Asl 3, nelle sue analisi delle matrici animali, ha trovato gravi e persistenti inquinanti dovuti a diossine e policlobifenili, questi ultimi, ancorché non considerati dalle normative vigenti, sono stati stimati come dannosi alla salute umana e formano unica categoria negli inquinanti organici persistenti (POPs).

Già dal 2007 la denuncia dei comitati ha investito le varie istituzioni del bacino comunale aglianese, incontrando lo sconcerto e imbarazzo dei rappresentanti delle associazioni sportive che propongono addirittura salutari “attività agonistiche campestri” di bambini nell’ameno parco, posto a soli 600 metri dal camino dell’impianto del Cis.
L’istituto omnicomprensivo scolastico di Agliana, organizza indefesso delle agognate gare campestri di primavera, peraltro patrocinate dal Sindaco.
Nonostante le reiterate denunce e proteste, gli amministratori adottano la “politica dello struzzo” e, ultimo in ordine di tempo, ecco oggi il vice sindaco Fontana che, alla denuncia per il rinvenimento di una siringa, interviene con una filippica struggente e appassionata, degna dei sofisti greci.
La replica è intrisa della più solenne considerazione alla tutela della salute pubblica, ma comunque non rassicura l’amorevole Barbara, protagonista del rinvenimento della siringa con il suo incolpevole infante che è stato coccolato nella più inquinata atmosfera cittadina. Da notare che le polveri fini superano frequentemente il doppio del valore di allarme con 64 superamenti del 2011, e ritengo dunque di dover ricordare che il 1 gennaio il Pm misurato da Arpat era pari a 153 mg/mc.
Intanto che Fontana promette di “...fare attenzione e aumentare la vigilanza nella zona”, provvedendo alla “...visione delle registrazioni da parte degli organi competenti delle registrazioni effettuate attraverso il sistema di videosorveglianza”, le mamme continueranno ad arieggiare gli alveoli polmonari dei loro piccoli in nuvole di Pm10, ignare dell’esposizione dannosa più critica per le conseguenze sulla salute dei bimbi.
Ma viene da chiedersi: tali “organi competenti”, che saranno investiti dall’Assessore Italo Fontana, sono informati anche della nota tecnica di Asl 3 che prescrive di chiudere l’inceneritore o, diversamente sarà necessario – ma anche doveroso – ricordarglielo?
Glielo vuole cortesemente riferire lei, Assessore che è così responsabilmente applicato al controllo dell’ambiente?
La predicazione di Fontana è – come di solito usa – intrisa di retorica perché elude la opportuna documentazione di Asl 3 che, sulla causa delle Pm10, è intervenuta oltre un anno fa con un parere esiziale: chiudete l’inceneritore.
L’assessore distrae l’attenzione dall’argomento più autenticamente pericoloso per la salute, focalizzando la sua replica su un soggetto del tutto marginale e sporadico, ovvero il controllo degli accessi, soprattutto ai tossicodipendenti.
Le mamme continueranno così nelle passeggiate con i pargoli insieme alle maestre a far partecipare gli alunni alle più deleterie giornate en plein air della zona con la maglia nera per le polveri fini.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 8 gennaio 2012 – © Quarrata/news 2011]

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