venerdì 10 gennaio 2014

«SINDACO BERTINELLI, È VERO CHE LA FIGLIA DELL’ASSESSORE NUTI È STATA ASSUNTA DALLA GESAT E DESTINATA AL FRONT OFFICE DEL SAN JACOPO?»


di EDOARDO BIANCHINI

Lo strano e controverso rapporto che corre fra politica e morale

PISTOIA. Nel tardo pomeriggio di oggi ho ricevuto tre telefonate.
Ho dovuto rimandare i miei interlocutori a più tardi, perché eravamo impegnati in una riunione di redazione per il passaggio da Quarrata/news alla nuova testata che ne prenderà il posto entro breve tempo.
Più tardi, riprendendo le fila del discorso, mi sono fatto quella che si definirebbe una vera e propria doccia fredda.
Tutte e tre le voci, che si erano rivolte a Quarrata/news, presentavano la stessa insistente domanda, alla quale non ho saputo rispondere e che – a questo punto – giro direttamente agli interessati: il Sindaco Bertinelli e l’Assessore Tina Nuti.

Qual è il problema? È che da oggi, e per tutto l’ambiente politico, corre la notizia che la figlia di Tina Nuti (Deleghe: Politiche di tutela e promozione della salute, Politiche di inclusione e promozione sociale, Problematiche abitative ed edilizia residenziale pubblica, Politiche del lavoro, Attività produttive e sviluppo economico, Commercio, Turismo) sarebbe stata assunta al front office del nuovo ospedale San Jacopo. La avrebbe assunta la ditta Gesat che si interessa, in veste di azienda privata, degli aspetti dell’accoglienza nella nuova struttura ospedaliera di Pistoia.
Lecita l’assunzione? Lecitissima, a termini di legge: ma singolare – va detto – che una azienda, pur privata, legata al servizio della sanità, possa assumere la figlia di un Assessore che, guarda caso, ha proprio quella specifica delega; e che lo faccia nello stesso àmbito territoriale dell’amministratore stesso.
Al di là del fariseismo e del rispetto letterale della legge (che qui, evidentemente, non si pone e non rileva), c’è anche un’etica che esige limpidezza e rispetto nei confronti di chi ti delega a rappresentarlo, il cittadino appunto; e, se il cittadino non ti delega direttamente, lo fa pur sempre attraverso un delegato (in questo caso il Sindaco, eletto dal popolo) e si aspetta da te, Assessore scelto dal Sindaco della limpidezza e della trasparenza, una coerenza morale che ti impone di essere un servitore ineccepibile sotto qualsiasi profilo.
È per questo motivo che – dopo aver sentito dire che la questione sarebbe stata sollevata dal Consigliere Del Maestro e fatta presente anche all’Assessore Tuci e al dottor Ferretti, segretario di Bertinelli – questa testata, rivolgendosi a Bertinelli e alla signora Nuti, domanda, in nome del popolo pistoiese votante: questa storia è vera o è una bufala piantata su dalle male lingue degli avversari politici?
E come conseguenza, se essa fosse vera, la domanda che segue è: Sindaco di Pistoia, non ritieni di dover congedare, senza indugio frapporre, questo tuo Assessore perché non è stata capace di allontanare da sé quell’ombra di dubbio che – come disse Cesare e lo sostenne con un ripudio – non poteva e non doveva neppure sfiorare l’onorabilità di sua moglie?

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

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[Venerdì 10 gennaio 2014 | 21:27 - © Quarrata/news]

5 commenti:

  1. Familismo amorale in salsa pistoiese?
    Spero davvero che il sindaco-filosofo possa smentire (e spero possa farlo in forma sintetica).

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  2. Non capisco in che modo il mio nome sia citato nel "caso " da lei pubblicato. Spero che questa notizia non sia vera. Chi si occupa di politica ,sempre, ma in momenti come questi deve , non solo, apparire al di sopra di ogni sospetto. Posso dire che questa voce girava mercoledì scorso in consiglio comunale da alcuni colleghi dell'opposizione.

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  3. Assai vali e pocu costa a malu parrari bona risposta.

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  4. Un ragazzo mi disse "me ne vado dall'Italia per evitare di dover essere raccomandato". Siamo fatti in tanti modi.

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  5. A pistoia fanno tutto in famiglia,Nuti dovrebbe dimettersi, il nepotismo che c'è nelle ASL è sotto glòi occhi di tutti.Scadnaloso anche il fatto che quando ci sono dei concorsi li pubblicano in modo semi-nascosto così possono accedervi solo gli addetti ai lavori e i politici e i loro amici.

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