sabato 7 dicembre 2013

NUOVI CAVALIERI & CITTADINI BENEMERITI


di EDOARDO BIANCHINI

Riflettendo su certe decisioni del Signor Prefetto Lubatti

PISTOIA. Ieri sera, come ultimo post, abbiamo pubblicato questa primizia: Cavalieri in arrivo…?.
Crediamo, tuttavia, di dovere, in parte, delle scuse ai nostri lettori.
Non perché la notizia che abbiamo dato non fosse attendibile, ma perché non era perfettamente esatta ed ora correggeremo.

Se dovessimo garantire un occhio di riguardo ai personaggi potenti, che sono sempre stati potenti e che continueranno sempre ad essere potenti o a credere di esserlo: con che occhi potremmo guardare in faccia i cittadini, verso i quali, con la professione di giornalisti, ci siamo impegnati a fornire informazioni e stimoli di riflessione che la stessa Corte Europea dei Diritti ritiene fondamentali e insostituibili per lo sviluppo e la crescita o, almeno, per la difesa di una Democrazia oggi sempre più insidiata e fatta bersaglio di attacchi da ogni parte e perfino dalle istituzioni?
Crediamo, però, che i nostri lettori (e ormai sono tantissimi: basta guardare il contatore delle visite) ci perdoneranno volentieri: avevamo annunziato un cavalierato per il Chiar.mo Prof. Ivano Paci e per l’illustre Dottor Luigi Egidio Bardelli, mentre invece, a quanto sembra, non sono stati investiti cavalieri (non spetterà, almeno per ora, dunque, a loro, un bel destriero focoso, ma, se mai, soltanto un… cavallino a dondolo), ma hanno solo ricevuto «riconoscimenti conferiti dal Prefetto»: qualcosa, insomma, di un po’ meno impegnativo.
Del resto – lasciatecelo dire – Bardelli era digià cavaliere: un cavaliere della luce di Chiara Amirante. Un altro cavalierato, forse, sarebbe potuto essere troppo impegnativo per lui, che ha tante cariche e tanti impegni e tante incombenze e tante responsabilità – così pesanti da dover passare la stecca alla Fondazione Maria Assunta in Cielo.
Stamattina, in duomo, alla presenza del Vescovo Bianchi, la cerimonia, il cui svolgimento potete vederlo nel testo in cornice.
Qui, per quanto ci compete come professionisti dell’informazione, estrapoliamo le posizioni dei due sodàli Paci e Bardelli.
Negli atti ufficiali, infatti, si legge che il Prefetto, Dottor Mauro Lubatti, li ha insigniti di suoi riconoscimenti in questi termini:

• Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, con la seguente motivazione: “Con gratitudine per il sostegno dei progetti a favore della comunità e delle sue istituzioni”. Ritira il Presidente della Fondazione, Prof. Ivano Paci
Dr Luigi Bardelli, Presidente dell’Associazione Pistoiese per la Riabilitazione Onlus e Direttore Tvl-Tv Libera Pistoia S.p.A., con la seguente motivazione: “Con gratitudine, per aver lenito le piaghe dei più deboli e per aver dato una voce ai più piccoli”.

Ora: niente da eccepire se le cose stessero esattamente nei termini che il Dottor Lubatti ci prospetta.
Ma poiché, pur con tutto il rispetto dovuto per la carica di Prefetto, la carica medesima non esime la persona che la riveste e che ne è investita, dal dover rendere ragione, alla pubblica opinione, di ciò che pone in essere, Sua Eccellenza il Signor Prefetto di Pistoia dovrebbe ufficialmente rendere conto, al popolo dell’intera provincia, di come sia potuto giungere ad assegnare questi suoi riconoscimenti, e di come sia stato possibile che gli siano sfuggiti:
1. riguardo alla figura del Chiar.mo Prof. Ivano Paci, gli incerti e controversi aspetti – più volte rimbalzati sulla stampa locale e non senza polemiche – circa l’operazione Fresh-MPS attuata dal Professore che acquistò 10 milioni di quei titoli-cartastraccia proprio mentre suo figlio, il Prof. Eugenio Settimo Paci, era (conflitti no?) nella delegazione dello stesso MPS: operazione che è costata, ai pistoiesi, una perdita di ben l’80% del valore dell’acquisto (8 milioni di euro fumati: e non sono una bazzecola) incerottata e affrancata, alla fine, nel bilancio della Fondazione Caripit, con un francobollino di appena 2 milioni di €;
2. riguardo alla figura del Dottor Luigi Egidio Bardelli, dal Prefetto definito «Presidente dell’Associazione Pistoiese per la Riabilitazione Onlus», il fatto sostanziale che la terza Sezione del Tribunale Civile di Roma aveva sospeso dal gennaio 2012, con apposita ordinanza collegiale, le delibere-madri della APR, con ciò determinando l’inesistenza giuridica dell’associazione stessa a cui il Dottor Lubatti fa riferimento. E il Signor Prefetto di questo fatto non può dirsi ignaro in alcun modo, dal momento che l’ordinanza, di cui parliamo, gli è stata inoltrata per raccomandata (vedi la ricevuta delle raccomandate).
Inoltre Bardelli ha, comunque, continuato a incassare, imperterrito, soldi pubblici della pubblica sanità toscana (550mila euro al mese), contravvenendo all’ordinanza suddetta: se questo è comportamento legale e morale, ce lo dica il dottor Lubatti; al quale dobbiamo ricordare anche, nostro malgrado, in questa sede pubblica, che l’Ordine dei Giornalisti ha censurato Bardelli per conflitti di interesse (conclamati, ammessi e irrisolti) nelle sue interconnesse e con-fuse figure e funzioni; e tutto questo senza andare a ripescare azioni e comportamenti risalenti agli anni 80-90 e riguardanti sia i rapporti tenuti da Bardelli con l’allora Consorzio Sociosanitario (Presidente era Giampaolo Pagliai), sia i trasferimenti di denaro dall’allora Aias a Tvl (emittente di proprietà di Bardelli) attraverso una Pax et justitia di cui era Presidente lo stesso insignito Bardelli – un giro di denaro che gli passava tre volte di mano, come abbiamo pubblicato su questo stesso blog.
Stante tutto questo, è il caso di restare davvero stupiti della riconoscenza palesàtagli dal Signor Prefetto Lubatti: come anche, va detto, del silenzio del Vescovo Bianchi, parimenti a conoscenza di tutto quanto suesposto e, come uomo di Chiesa e di fede – ma soprattutto come vescovo, cioè supervisore e responsabile – molto meno giustificato del Prefetto nel suo assoluto silenzio in proposito.
Perché meravigliarsi, dunque, se oggi il Popolo Italiano tutto mostra assoluta diffidenza e disamore nei confronti della politica e dello Stato, e se, men che mai, crede alla legalità e al rispetto delle leggi?
Di questo vorremmo ardentemente che il Dottor Lubatti ci illuminasse a sostegno delle sue scelte che ipotecano la pubblica riconoscenza alle figure e alle opere degli insignìti.

LA CERIMONIA IN CATTEDRALE


L’ordine “al merito della Repubblica Italiana”, al cui vertice è il Presidente della Repubblica, è stato istituito con legge 3 marzo 1951, n. 178; è il primo fra gli ordini nazionali ed è destinato a ricompensare le benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari.
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Il Prefetto della Provincia di Pistoia, Dr Mauro Lubatti, procede ora alla consegna delle onorificenze.
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Onorificenza di Cavaliere:
• al Sig. Franco Bardelli, pensionato già dipendente d’azienda e consulente
• al Rag. Umberto Guiducci, Direttore della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia
• al Maresciallo Aiutante Sostituto Ufficiale di Pubblica Sicurezza dell’Arma dei Carabinieri, Massimo Rocco Laccertosa, Comandante della Stazione di Montale
• alla Sig.ra Carla Mazzoncini, pensionata già dirigente presso il Comune di Monsummano Terme
• al Rag. Gian Piero Noli, Presidente del Comitato locale della Croce Rossa di San Marcello Pistoiese
• al Dr Ernesto Pellecchia, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Abruzzo e reggente per il Molise
• al Maresciallo Aiutante Sostituto Ufficiale di Pubblica Sicurezza dell’Arma dei Carabinieri Gianluca Tettoni, in servizio al Comando provinciale di Lucca

Onorificenza di Ufficiale:
• al Luogotenente dell’Arma dei Carabinieri, dott. Massimiliano Massimi, Comandante della Stazione di Pescia

Onorificenza di Grande Ufficiale:
• al Generale di Brigata della Guardia di Finanza, dr Giuseppe Grassi, Comandante Regionale Trentino Alto Adige
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Si procede ora alla consegna di alcuni riconoscimenti conferiti dal Prefetto a persone ed istituzioni di questa provincia che in diversi ambiti si sono distinte per le opere sociali e per l’impegno solidaristico.
Il Prefetto consegna i riconoscimenti:
• Comunità Apostolica di Gerusalemme in Pistoia con la seguente motivazione: “Con gratitudine per la presenza nella città a favore dei giovani e dei più piccoli”
• 183° Reggimento Paracadutisti “Nembo” di Pistoia, con la seguente motivazione:
“Con gratitudine per l’impegno a difesa dei deboli e degli inermi nelle più lontane Contrade”. Ritira il Comandante del Distaccamento del 183 Reggimento Paracadutisti Nembo di Pistoia, Tenente Colonnello Maurizio Zanchi
• Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, con la seguente motivazione: “Con gratitudine per il sostegno dei progetti a favore della comunità e delle sue istituzioni. Ritira il Presidente della Fondazione, Prof. Ivano Paci
Dr Luigi Bardelli, Presidente dell’Associazione Pistoiese per la Riabilitazione Onlus e Direttore Tvl-Tv Libera Pistoia S.p.A., con la seguente motivazione: “Con gratitudine, per aver lenito le piaghe dei più deboli e per aver dato una voce ai più piccoli”
• Grand’ Ufficiale Renzo Benesperi, Segretario dell’Associazione Internazionale Produttori del Verde “Moreno Vannucci”, con la seguente motivazione: “Vero paladino del verde, con gratitudine per l’impegno a favore del bello sul territorio e nell’ambiente”.
• Grand’Ufficiale Giancarlo Niccolai, Medaglia d’Oro di Vittima del Terrorismo, Presidente del Centro Studi “Donati” di Pistoia, con la seguente motivazione: “operatore di pace e fautore della cultura, con gratitudine per la collaborazione nell’impegno sociale”
• Canonico Maestro Umberto Pineschi, Parroco della chiesa di Sant’Ignazio di Loyola nonché Direttore della Scuola di Musica Mabellini di Pistoia, con la seguente motivazione:
“ per l’impegno nell’insegnamento e nella diffusione della cultura musicale”.
Con i più vivi rallegramenti a tutti gli onorati la cerimonia è conclusa.
Si ringraziano tutti i presenti.
Un particolare ringraziamento si rivolge a Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Mansueto Bianchi, a Monsignor Mario Leporatti ed a Don Romano Lotti per aver gentilmente consentito lo svolgimento della odierna cerimonia in questa meravigliosa cattedrale.

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 7 dicembre 2013 | 18:30 - © Quarrata/news]

2 commenti:

  1. C'è qualcuno che mi spiega bene il senso vero di queste onorificenze?
    Al di là della fantozziana soddisfazione (vuoi mettere?) di farsi chiamare "cav" oppure "uff" o, peggio, "granduff" o, magari, "ric" (nel senso di "riconoscimentati") a che serve, oggi, questa provincialissima esibizione di inutili vanità?
    Mai nessuno mi proporrà neppure come "cav" (figurarsi come "granduff") ma se in un momento di follia ci si provasse, mi verrebbe un sacco da ridere.

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  2. E' il corporativismo che tenta di sopravvivere. Perché venga sostituito completamente dalla meritocrazia ci vorrà ancora una generazione. Intanto, questi papaveri, continuano a crescere sulle praterie della rex publica (ovvero vaini de nojantri!)
    mDB

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