di Fabrizio Geri [*]
Il vergognoso silenzio indifferente
della politica di lungo corso dinanzi alle dichiarazioni di Carmine Schiavone
PISTOIA. Ho letto le dichiarazioni sul traffico dei rifiuti tossici
rilasciate durante un’audizione alla Camera nel 1997 dal camorrista Carmine
Schiavone, passato poi a collaboratore di giustizia e ai relativi benefici
garantiti da questa posizione.
Non mi è certo sfuggito che nell’ambito
di questo traffico illecito compaiono alcune realtà toscane come Massa Carrara,
Santa Croce sull’Arno e Pistoia.
UNA PENTOLA A PRESSIONE
E TUTTI A PIGIARE
IL COPERCHIO
QUANDO SCOPPIÒ il
casino-Gelli, me li ricordo i giornali, anche locali, impelagati a parlare di
liste e di nomi.
Il
fatto è che Pistoia, città a misura d’uomo ma soprattutto massona
e di una massonaggine (massoneria sarebbe un complimento!) massiccia e
trasversale, ha da fare i suoi interessi: e in questo non distingue destre,
centri e sinistre. Pistoia, ghibellina un corno, ha imparato bene, da guelfi
e neoguelfi, che pecunia non olet, il dindo non puzza.
È
per questo che tutti i partiti dell’arco costituzionale della Prima
Repubblica sono stati solidali, trasmettendo anche alla politica della Seconda
Repubblica quella solidalità solida che permette di far parlare tutti
con una sola vergognosissima frase: «Non mi
sono accorto di nulla».
Questo
anche perché, dal dopoguerra ad oggi, nessuno ha sorvegliato e tenuto sotto
controllo il territorio per come si sarebbe dovuto fare.
Con
la sua intraprendenza e la sua forza non politica ma trasversal-massonica,
Pistoia e i pistoiesi che contano si sono sapientemente costruiti le proprie
istituzioni giorno per giorno scegliendosi i propri custodi.
E
soprattutto prendendo per il culo la gente – come dice molto efficacemente
Geri – «sempre pronti a erudire platee festanti in convegni sulla
buona politica o contro Berlusconi».
Tutti
a sedere sul coperchio della pentola a pressione, insomma.
Ovviamente
una pentola piena di merda.
Edoardo Bianchini
[Questo
intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
|
La notizia pare sia stata accolta con
serena indifferenza in città: a parte il silenzio assordante delle associazioni
professioniste dell’antimafia come Libera, mi hanno colpito, da parte
della politica locale, la reticenza e la timidezza a chiedere, cercare o
portare approfondimenti su queste tristi pagine che riguardano anche il nostro
territorio.
In altre parole mi aspettavo e mi
aspetto che venga fatta luce su quel sistema di adombrate relazioni tra il
geometra Cerci di Ecologia89, i circoli
culturali, le amicizie di Licio Gelli e il ruolo di discariche e attività
pistoiesi legate alla logistica e al traffico di spazzatura.
Voglio dire: è possibile verificare,
visto che tutti i flussi di rifiuti speciali transitati sono in teoria
tracciabili, se le discariche dismesse nostrane, come la Cerretina e Bulicata,
o quelle ancora attive come quella del Cassero di Serravalle, abbiano avuto
contatti e rapporti, magari anche regolari e alla luce del sole, con il sistema
di imprese, personaggi e attività descritte da Schiavone ?
La galassia dei politici che dal Pci dei
duri e puri fino al Partito Democratico con le bande delle tessere ha occupato
posizioni di potere e ruoli chiave nella gestione di servizi e attività
economiche come i rifiuti oggi, cade come da un pero di fronte alle rivelazioni
della stampa su possibili intrecci tra ecomafie e la città a misura d’uomo.
Possibile che nessuno si sia accorto di
particolari flussi merceologici e personaggi e non possa ora ricostruire meticolosamente
quelle faccende?
Mi rivolgo a quei politici di lungo
corso, per decenni nei gangli fondamentali della scena cittadina e sempre
pronti a erudire platee festanti in convegni sulla buona politica o contro
Berlusconi.
Incredibile davvero non aver notato
simili movimenti per chi ha girato sistematicamente consigli d’amministrazione
e presidenze delle aziende partecipate, per chi aveva l’ambizione di fare il
direttore generale all’Asl di Firenze o per chi, come Renzo Bardelli, ha
scritto libri e libri sulle vicende politiche provinciali – e le presentazioni dei libri forse sono state più numerose
delle vendite.
Forza compagni, non vi peritate, a
Pistoia siamo tra amici, uscite allo scoperto, raccontate ora, pour parler, quella trama grigia (e
rossa ?) cui Schiavone faceva riferimento e non aspettate le feste dell’unità
in cui sarete necessariamente occupati a spiegare il primato della politica
sugli affari, le capacità e il merito…
Non male se anche la stampa
contribuisse a indagare, rompendo necessariamente le scatole a qualcuno, i giri
della monnezza.
[*]
– Cittadino del mondo
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[Lunedì 11 novembre 2013 | 11:23 - © Quarrata/news]
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