sabato 9 novembre 2013

INCENERITORE, IL GIOCO DELLO ‘SCARICA-BARILE’


di ALESSANDRO ROMITI

Troppe scatole cinesi in Cis: scatole che, alla fine, non forniscono mai una risposta perché giocano allo ‘scarica barile’

MONTALE-PIANA. Il Comitato di cittadini instituito dall’Amministrazione del Comune di Montale e guidato da Maurizio Giandonati ha ripreso con lentezza gli incontri con il Cis formalmente rappresentato dal dott. Edoardo Franceschi e dal consigliere avv. Giorgio Zuccherini. La relazione presentata dai due consiglieri Cis è farcita di numerose riserve: essi, sostanzialmente, non dispongono delle competenze operative dirette nella gestione dell’impianto e, in un anno e mezzo dall’insediamento della Commissione montalese, il responsabile della gestione dell’impianto, ing. Perruccio, e il direttore tecnico, ing. Marchiani, non hanno mai partecipato agli incontri per riferire delle informazioni tecniche di interesse del Comitato stesso: insomma, un modo gentile per non rispondere a niente.
Tutto ciò, evidentemente, smentisce le ampie predicazioni di “trasparenza” e “aumento della comunicazione” alla cittadinanza promessa e predicata in più occasioni durante i vari consigli comunali.

BASSI PROFILI
E ALTI RISCHI PER LA GENTE

SE LEGGETE appena appena i due servizi di Mauro Banchini da Castel dell’Ovo a Napoli, attinenti a Greenaccord (vedi 1 e vedi 2), vi accorgete che, sul tema rifiuti, inceneritori e quant’altro di legato all’ambiente, non solo non si può, ma non si doveva neppure scherzare da un’infinità di tempo.
Sugli inceneritori e sul pericolo che rappresentano per tutti noi, vi invito a leggere con attenzione la foto che mostra un momento e in intervento ad hoc in Greenaccord.
Fa dunque ridere – dopo aver fatto incazzare, però – il mantenimento del basso profilo sul tema da parte della Magistratura pistoiese.
C’è da chiedersi se sia solo ignoranza – e ciò potrebbe anche non essere del tutto di fuori – o se si tratta, purtroppo, di un modo gentile per non voler disturbare il manovratore.
Gli inceneritori, lo sanno anche le anatre del Parco Pertini di Agliana e i polli alla diossina che crescono sotto la ciminiera del non-controllo, sono pericolosi, per non dire letali.
I bassi profili, per favore, lasciamoli alla raccolta dei funghi dormienti all’Abetone!
Edoardo Bianchini

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
La Commissione denuncia con toni “soft” un atteggiamento reticente e privo di chiarezza sulla tanto proclamata casa di vetro” già contestato ai vertici aziendali, per l’esito di due precedenti sessioni afflitte da sistematica mancanza di chiarezza e trasparenza (guardatevi anche questo post, che serve a comprendere meglio quale sia il vero impegno del Cis nella volontà d’informazione verso la cittadinanza).
Argomenti di contenuto “tecnico” non avranno delle rispose esatte e pertinenti: mancando i responsabili operativi, nessuno potrà rassicurare i cittadini. Il Cis è lacunoso e mancante di risposte a domande che sono davvero fondamentali, soprattutto dopo il recente comunicato di denuncia del consigliere di maggioranza Alberto Fedi.
L’inceneritore oggi appare una “scatola di piombo”, nella quale, nonostante il controllo sia dichiarato come condotto in regime continuo 24h, quando i Vigili del Fuoco si presentarono al cancello citofonando ripetutamente (avvenne in una notte del settembre 2011), vennero ignorati e respinti a Pistoia; le “manutenzioni programmate” sono altresì programmate solo in funzione delle emergenze: non esiste un calendario dei programmi, ma solo una cadenza imposta dall’emergenza, ovvero un pretesto e una scusa all’evento di “anomalia” come quello dello scorso settembre è stato per gli sforamenti di NOx con una immediata chiusura, per l’appunto “programmata”.
Il Cis ha così ribadito che nulla può riferire e chiarire a più di un mese dall’evento, essendo indisponibile la gestione dei dati e dell’impianto, riaffidato recentemente alla soc. Ladurner-Hafner. Il Cis si astiene – perché formalmente “cedente l’impianto” – dai compiti di informazione che sono istituzionalmente garantiti nei consigli comunali: la proprietà è di Cis Spa, la gestione della raccolta dei rifiuti è di Cis S.r.l., mentre l’impianto – e questo è stato ben puntualizzato nella sessione dello scorso 18 ottobre – è affidato a soggetti terzi estranei che, non renderanno conto a nessuno, oltre che agli organi di controllo. Insomma, ecco servito alla cittadinanza il “gioco delle tre carte!
Numerose le contraddizioni e le incongruenze disargomentate dai rappresentanti del Cis Spa/Srl, considerate le ragioni di opportunità e la più spinta politicizzazione che governano l’impianto: sbalorditivo sapere che il collaudo è stato concluso sul piano “tecnico”, ma esso è ancora aperto con riserve su quello “amministrativo” (cioè: sono da definire le somme richieste dalla soc. Ladurner-Hafner per le varianti in corso d’opera…).
Volete consultare il piano di emergenza specificamente richiesto dalla Commissione, ovvero il piano di reattività per i casi previsti per eventuali emergenze come quelle del luglio scorso? Dovete rinunciarci o arrangiarvi. Quel che c’è lo potrete leggere nell’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale): è sul sito della Provincia e dunque la formale e incapiente risposta viene data svuotata della sostanza – ma è stata fornita per bocca del presidente Franceschi.
La clamorosa vicenda delle incongruenze e fallacie del Smce (Sistema Monitoraggio Continuo Emissioni), portata all’attenzione di Franceschi nello scorso maggio, è stata del tutto ignorata, anzi è avvenuto ben di peggio: sebbene la Provincia di Pistoia abbia risposto che “niente è pervenuto” da parte di Arpat del famoso (e scomparso) report tecnico del 19.7.2010 – e dunque, per conseguenza, “niente ha disposto e nessuno ha diffidato” – i due responsabili tengono un atteggiamento defilato che sa di sfida, non mancando di richiamare più volte la circostanza che l’impianto è soggetto a “monitoraggio continuo 24h”, dal che viene da chiedersi: sono smemorati o sono invece sicuri che, comunque, sul fatto sarà tenuto un “basso profilo” come dichiarato da un autorevole magistrato nel 2008?
Il Comitato di cittadini è deluso, affaticato e, forse, presto costretto ad abbandonare ogni incontro, vista l’effettiva (tra virgolette) volontà del Cis di fare “informazione”: ma almeno ha scoperchiato il verminaio di interessi trasversali che governano con incredibili reticenze l’impianto (pericoloso) di Montale.

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 9 novembre 2013 | 10:36 - © Quarrata/news]

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