di ALESSANDRO ROMITI
Troppe scatole cinesi in Cis: scatole
che, alla fine, non forniscono mai una risposta perché giocano allo ‘scarica
barile’
MONTALE-PIANA. Il Comitato di cittadini instituito dall’Amministrazione
del Comune di Montale e guidato da Maurizio Giandonati ha ripreso con lentezza
gli incontri con il Cis formalmente rappresentato dal dott. Edoardo Franceschi
e dal consigliere avv. Giorgio Zuccherini. La relazione presentata dai due
consiglieri Cis è farcita di numerose riserve: essi, sostanzialmente, non dispongono
delle competenze operative dirette nella gestione dell’impianto e, in un anno e
mezzo dall’insediamento della Commissione montalese, il responsabile della
gestione dell’impianto, ing. Perruccio, e il direttore tecnico, ing. Marchiani,
non hanno mai partecipato agli incontri per riferire delle informazioni
tecniche di interesse del Comitato stesso: insomma, un modo gentile per non
rispondere a niente.
Tutto ciò, evidentemente, smentisce le
ampie predicazioni di “trasparenza” e “aumento della comunicazione” alla
cittadinanza promessa e predicata in più occasioni durante i vari consigli
comunali.
BASSI PROFILI
E ALTI RISCHI PER LA GENTE
SE LEGGETE appena
appena i due servizi di Mauro Banchini da Castel dell’Ovo a Napoli,
attinenti a Greenaccord (vedi
1 e vedi
2), vi accorgete che, sul tema rifiuti, inceneritori e quant’altro di
legato all’ambiente, non solo non si può, ma non si doveva neppure scherzare
da un’infinità di tempo.
Sugli
inceneritori e sul pericolo che rappresentano per tutti noi, vi invito a
leggere con attenzione la foto che mostra un momento e in intervento ad
hoc in Greenaccord.
Fa
dunque ridere – dopo aver fatto incazzare, però – il mantenimento del basso
profilo sul tema da parte della Magistratura pistoiese.
C’è
da chiedersi se sia solo ignoranza – e ciò potrebbe anche non essere del
tutto di fuori – o se si tratta, purtroppo, di un modo gentile per non voler
disturbare il manovratore.
Gli
inceneritori, lo sanno anche le anatre del Parco Pertini di Agliana e i polli
alla diossina che crescono sotto la ciminiera del non-controllo, sono
pericolosi, per non dire letali.
I
bassi profili, per favore, lasciamoli alla raccolta dei funghi
dormienti all’Abetone!
Edoardo Bianchini
[Questo
intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
|
La Commissione denuncia con toni “soft”
un atteggiamento reticente e privo di chiarezza sulla tanto proclamata casa di
vetro” già contestato ai vertici aziendali, per l’esito di due precedenti
sessioni afflitte da sistematica mancanza
di chiarezza e trasparenza (guardatevi anche questo
post, che serve a comprendere meglio quale sia il vero impegno del Cis
nella volontà d’informazione verso la cittadinanza).
Argomenti di contenuto “tecnico” non avranno
delle rispose esatte e pertinenti: mancando i responsabili operativi, nessuno potrà
rassicurare i cittadini. Il Cis è lacunoso e mancante di risposte a domande che
sono davvero fondamentali, soprattutto dopo il recente
comunicato di denuncia del consigliere di maggioranza Alberto Fedi.
L’inceneritore oggi appare una “scatola
di piombo”, nella quale, nonostante il controllo sia dichiarato come condotto
in regime continuo 24h, quando i Vigili del Fuoco si presentarono al cancello citofonando
ripetutamente (avvenne in una notte del settembre 2011), vennero ignorati e
respinti a Pistoia; le “manutenzioni programmate” sono altresì programmate solo
in funzione delle emergenze: non esiste un calendario dei programmi, ma solo
una cadenza imposta dall’emergenza, ovvero un pretesto e una scusa all’evento
di “anomalia” come quello dello scorso settembre è stato per gli sforamenti di
NOx con una immediata chiusura, per l’appunto “programmata”.
Il Cis ha così ribadito che nulla può
riferire e chiarire a più di un mese dall’evento, essendo indisponibile la
gestione dei dati e dell’impianto, riaffidato recentemente alla soc.
Ladurner-Hafner. Il Cis si astiene – perché formalmente “cedente l’impianto” –
dai compiti di informazione che sono istituzionalmente garantiti nei consigli comunali:
la proprietà è di Cis Spa, la gestione della raccolta dei rifiuti è di Cis S.r.l.,
mentre l’impianto – e questo è stato ben puntualizzato nella sessione dello
scorso 18 ottobre – è affidato a soggetti terzi estranei che, non renderanno
conto a nessuno, oltre che agli organi di controllo. Insomma, ecco servito alla
cittadinanza il “gioco delle tre carte!
Numerose le contraddizioni e le incongruenze
disargomentate dai rappresentanti del Cis Spa/Srl, considerate le ragioni di
opportunità e la più spinta politicizzazione che governano l’impianto:
sbalorditivo sapere che il collaudo è stato concluso sul piano “tecnico”, ma esso
è ancora aperto con riserve su quello “amministrativo” (cioè: sono da definire
le somme richieste dalla soc. Ladurner-Hafner per le varianti in corso d’opera…).
Volete consultare il piano di emergenza
specificamente richiesto dalla Commissione, ovvero il piano di reattività
per i casi previsti per eventuali emergenze come quelle del luglio scorso? Dovete
rinunciarci o arrangiarvi. Quel che c’è lo potrete leggere nell’Aia
(Autorizzazione Integrata Ambientale): è sul sito della Provincia e dunque la
formale e incapiente risposta viene data svuotata della sostanza – ma è stata fornita per bocca del presidente Franceschi.
La clamorosa vicenda delle incongruenze
e fallacie del Smce (Sistema Monitoraggio Continuo Emissioni), portata
all’attenzione di Franceschi nello scorso maggio, è stata del tutto ignorata,
anzi è avvenuto ben di peggio: sebbene la Provincia di Pistoia abbia risposto
che “niente è pervenuto” da parte di Arpat del famoso (e scomparso) report tecnico del 19.7.2010 – e dunque,
per conseguenza, “niente ha disposto e nessuno ha diffidato” – i due
responsabili tengono un atteggiamento defilato che sa di sfida, non mancando di
richiamare più volte la circostanza che l’impianto è soggetto a “monitoraggio
continuo 24h”, dal che viene da chiedersi: sono smemorati o sono invece sicuri
che, comunque, sul fatto sarà tenuto un “basso
profilo” come dichiarato da un autorevole magistrato nel 2008?
Il Comitato di cittadini è deluso,
affaticato e, forse, presto costretto ad abbandonare ogni incontro, vista l’effettiva
(tra virgolette) volontà del Cis di fare “informazione”: ma almeno ha
scoperchiato il verminaio di interessi trasversali che governano con
incredibili reticenze l’impianto (pericoloso) di Montale.
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 9 novembre 2013 | 10:36 - © Quarrata/news]
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