mercoledì 13 novembre 2013

FONDERE ABETONE-CUTIGLIANO E PITEGLIO CON IL COMUNE DI SAN MARCELLO PISTOIESE? ESAÙ CHE BARATTÒ LA PRIMOGENITURA PER UN PIATTO DI LENTICCHIE


di GRILLO PARLANTE

Perché, conti alla mano, non sarebbe il caso di svendere tre Comuni insieme a San Marcello

CUTIGLIANO-MONTAGNA. Il Comitato per dar vita al Comune Unico sulla montagna pistoiese, operazione promossa dal Pd sanmarcellino – appoggiato da lobbysti e, trasversalmente, dal sindaco di Cutigliano Carluccio Ceccarelli e dai due dei suoi tre assessori (Pieratti e Pistolozzi), da Claudio Gaggini che con l’appoggio sostitutivo dei voti della minoranza incorporante Valerio Sichi ex sindaco Pd di Piteglio –, sta ora continuando alacremente le assemblee (l’ultima è fissata per oggi, mercoledì, all’Abetone) per convincere – imbonendo la gente – quanto sia conveniente addivenire quanto prima alla fusione dei quattro Comuni Montani.

A tale scopo l’ex coordinatore Roberto Orlandini, Carluccio Ceccarelli, Claudio Gaggini e gli altri soci fondatori del Comitato, tra cui l’attuale coordinatore Giuliano Tonarelli, hanno sostenuto che con la fusione si sarebbero ottenuti grandi benefici economici derivanti e dal contributo decennale assicurato dallo Stato pari al 20% dei trasferimenti erariali versati nell’anno 2010, e quello quinquennale disposto dalla Regione Toscana (250.000 euro annui per ogni Comune fuso).
In più, secondo le forbite ed interessate asserzioni dei promotori, si sarebbe potuto contrarre le spese per gli amministratori, ottenere il miglior utilizzo del personale, avere rilevanti somme per gli investimenti e – ciliegina sulla torta – acquistare un potere politico tale da condizionare le scelte delle superiori Istituzioni (Provincia e Regione Toscana in primis).
Vale a dire una totale inversione a U rispetto a quanto attivato dalla Comunità Montana Appennino Pistoiese le cui tristi vicende di ammanchi, mancati controlli, benefit autoconcessi, ne hanno determinato lo scioglimento dopo aver ridotto la montagna in braghe di tela.
Ma, preoccupante a dirsi, il gruppo che si pone a vindice di questo pasticciaccio brutto è in gran parte composto da soggetti che – come presidenti, vicepresidenti, assessori al bilancio e via di seguito – hanno così malgestito un Ente che al suo sorgere aveva suscitato tante speranze quasi subito disattese tanto da venir etichettato “la Comodità Montana” in cui i maggiori dirigenti (Apolito e Fedeli) prestavano servizio a singhiozzo ma a retribuzione intera ed un presidente ed un assessore sono stati chiamati dalla Corte dei Conti a rifondere il maltolto.
Ciò che ci preme ora far notare è che – ove andasse in porto l’operazione “Comunone Dynamone” – a rimetterci economicamente e di importanza sarebbero i Comuni di Abetone, Cutigliano e Piteglio, destinatari in primis dei benefici statali e regionali poiché, fondendosi con San Marcello, perderebbero i valori culturali conservati nel corso dei secoli e quelli più recenti economici e turistici per graziosamente far amministrare al Comune di San Marcello fondi in partenza non a lui destinati.
Per valutarne correttamente gli importi basta collegarsi alla Banca dati Finanza Locale ed esaminare – prendendo per base le somme derivanti dai contributi erariali (anno 2010) – a quanto corrisponde il 20% spettante per 10 anni ad ogni singolo Comune:

Abetone
   220.o33,57
Cutigliano
   564.492,52
Piteglio
   704.917,14
TOTALE  A
1.489.443,23 € pari a 297.868 euro/anno

San Marcello
1.507.225.84
TOTALE  B
1.507.225,84 € pari a 301.445 euro/anno

In conclusione in caso di fusione, i tre Comuni di Abetone, Cutigliano e Piteglio incasserebbero annualmente dallo Stato 297.866,65 euro per 1o anni, a cui va
aggiunto il contributo regionale annuo di 750.000 euro per 5 anni.
Di contro l’apporto di San Marcello consisterebbe in contributi dello Stato di 301.445 euro annui per 10 anni cui andrebbero aggiunti i 250.000 euro annui per 5 anni.
Essendo però (dati Istat) 6.581 gli abitanti di San Marcello contro i 3.968 corrispondenti al numero totale degli abitanti di Abetone (668), di Cutigliano (1.567) e di Piteglio (1.753), ne discende che questi ultimi porterebbero in dote, al non amato cugino, una notevole somma che – se gestita da loro – risolverebbe (checché ne pensino i sindaci Carluccio Ceccarelli, Claudio Gaggini e loro accoliti) i problemi finanziari dei Comuni loro affidati ancora per poco.

Da queste brevi considerazioni balza l’evidenza che aderire al cosiddetto Comunune Dynamone sarebbe davvero l’ultimo sciagurato regalo fatto ai dirigenti del Pd sanmarcellino e ai lobbysti: quelli che ora in Regione si stanno scompostamente battendo perché il Consiglio rimetta nelle loro mani la guida della Montagna.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 13 novembre 2013 | 09:05 - © Quarrata/news]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.