sabato 28 settembre 2013

PONTENUOVO, UNA SITUAZIONE DELICATA E MOLTO PERICOLOSA


Il Comitato locale torna sulla necessità di dare, dopo tante inutili promesse, un’adeguata sistemazione all’area

PISTOIA-PONTENUOVO. Tanti discorsi, parole e promesse, negli ultimi trent’anni, a Pontenuovo, sono stati fatti dai vari amministratori degli enti locali, in merito ad alcune criticità – prima su tutte la viabilità – che interessano i residente del quartiere. Trent’anni in cui, per l’appunto, sono stati realizzati ammodernamenti e piccole riqualificazioni urbane in tutte le frazioni pistoiesi: Gello, Orsigna, Bonelle, Capostrada, Spazzavento, Spedaletto etc.; solo a Pontenuovo sono mancate progettualità e volontà di creare condizioni per una migliore qualità della vita.

Ricordiamo che un tratto saliente del Comune di Pistoia, urbanisticamente parlando, è la sua configurazione policentrica, la presenza cioè della città storica dentro le mura (per cui tuttavia manca ancora, nonostante un ufficio apposito, una pianificazione organica di funzioni ed usi) ed una serie di paesini e piccoli centri lungo le principali arterie viarie che arrivano, dalla piana, fino ai crinali montani.
Molti di questi, e Pontenuovo ne è esempio perfetto, sono stati fagocitati, sull’onda del boom economico e della modernità, dall’espansione informe delle periferie, saldandosi di fatto in un’ unica ed omogenea dimensione urbana.
La via Sestini, di proprietà della Provincia, a riprova di ciò, costituisce, fino al complesso delle suole (elementari e infanzia) Marino Marini, dove inizia propriamente la campagna, un’arteria cittadina, al pari per esempio di corso Gramsci, che attraversa un quartiere residenziale.
Perché dunque non riconoscere questa situazione e attivare subito le procedure di trasferimento di competenze, da Provincia a Comune, del tratto in questione? Si tratterebbe e si tratta a di una misura a costo zero, al netto degli oneri futuri di manutenzione e gestione, per cui è richiesta esclusivamente la volontà politica di ristabilire il principio di giustizia sociale per cui la viabilità sia compatibile con il contesto del luogo.
Negli anni sono stati fin troppi gli incidenti mortali in questo tratto di strada ipercongestionato: il Comitato di Pontenuovo, dopo le innumerevoli segnalazioni protocollate a Comune e Provincia circa le dettagliate situazioni di pericolo per residenti/pedoni/ciclisti si riserva di costituirsi parte civile nella malaugurata ipotesi che altri fatti tragici colpiscano ancora la popolazione.
Gli autovelox, promessi da lustri e forse istallati nei prossimi mesi, potranno aiutare a rallentare il flusso della supersdrada-via Sestini ma non favoriranno necessariamente lo spostamento del traffico pesante, ormai incompatibile con un quartiere a vocazione residenziale.
Risulta sparita dal Piano strutturale la bretella est che doveva collegare la zona industriale di Sant’Agostino con la Montalese bypassando l’abitato di Pontenuovo: è vero che nell’attuale fase economica non ci sarebbero risorse ma, anche alla luce delle criticità viarie del quartiere di sant’Agostino, pare proprio doveroso ripristinare un simile progetto nella variante al Piano strutturale che verrà varata entro gennaio.
Rimane poi vero che il traffico pesante può comunque essere deviato da domani, senza alcun problema sui flussi commerciali che potranno trovare un’ottima alternativa lungo le sue direttrici per Prato con lo svincolo del Calice ad Agliana.
Anche qui la soluzione è semplice: determinazione politica e buon senso sono gli unici ingredienti da usare. Basti osservare le immagini qui riprodotte per capire l’impatto deleterio dei super tir sul manto stradale, costellato di crateri e avvallamenti cui nessuna manutenzione, anche straordinaria – e comunque a carico del contribuente – riesce a porre rimedio.
Quale diritto alla mobilità per i ciclisti, costretti a zizzagare a loro rischio e pericolo le insidie di una strada manifestamente obsoleta per un simile flusso di camion? Quale rispetto per la piramide della mobilità che privilegia appunto pedoni e ciclisti per gli abitanti di Pontenuovo? Possibile che non ci sia verso di realizzare una pista ciclabile almeno fino a via Bure Vecchia e al quartiere commerciale di Panorama?
La riflessione sulla qualità dell’abitare verte anche su questione fognaria e spazi pubblici. Sulla prima si segnala che alcuni fossi limitrofi alle abitazioni e oggetto di scarico a perdere sono stati finalmente coperti: si è così coperto anche il problema (che tutti i caseggiati scaricano o nella Bure o nei campi), che rimane però attuale. Sul secondo aspetto si potrebbe invece notare che, nel costante dibattito su riqualificazioni e servizi al cittadino, sarebbe da prendere in considerazione la possibilità di trasferire l’area di rifornimento carburanti e favorire lo sviluppo di uno spazio accogliente per il quartiere e destinato all’interazione sociale, magari anche prevedendo una destinazione consona per gli ex lavatoi, peraltro inseriti nel piano delle alienazioni senza una precisa funzione.
Riparleremo prestissimo della delicata situazione di Pontenuovo.
[comitato pontenuovo]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 28 settembre 2013 | 16:54 - © Quarrata/news]

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