giovedì 5 settembre 2013

ED ECCO IL CANALONE DI SAN BARTOLOMEO!


di LORENZO CRISTOFANI

Scorre a 3-4 metri di profondità sotto l’orto monastico e funge da collettore fognario – Perché Publiacqua non fu invitata alla conferenza dei servizi quando si parlava di parcheggio sotterraneo? – Pistoia viola le norme europee sul controllo dei reflui

PISTOIA. Come avevamo promesso e anticipato nei giorni scorsi, mostriamo oggi ai lettori una sensazionale novità riguardo all’area dell’antico orto monastico di San Bartolomeo, un’area a destinazione ortiva ancora fino agli anni Sessanta del ventesimo secolo e attualmente uno straordinario polmone verde dalle potenzialità inespresse nel cuore del centro storico.

Offriamo e mettiamo a disposizione di tutti le inedite immagini di una canalizzazione in mattoni che percorre, a circa 3,5-4 metri di profondità, il sottosuolo dell’area retrostante la chiesa.
Si tratta un condotto di sezione irregolare, circa 85 centimetri di diametro se la consideriamo circolare. Scorre, per gravità, un’ acqua grigia e palesemente putrida, con una portata approssimativamente di una decina di litri al secondo e uno strato, sul fondo, di 5-10 centimetri di sassi e ciottolame.
La scoperta di questa tubazione rappresenta un momento importante per la ricerca storica locale: da anni si è iniziato a studiare il reticolo di opere idrauliche sotterranee, ma la nostra segnalazione era evidentemente sfuggita, se non sbagliamo, alle indagini generali (in questo link è presente e per la prima volta documentato e ripreso il canalone di San Bartolomeo).
È inoltre di pubblico dominio il fatto che le antiche gore – l’acquedotto di superficie di una volta, per l’approvvigionamento e lo scarico idrico – ricoperte e intombate nell’Ottocento, si trovano ad una minore profondità dal piano di superficie.
Come se non bastasse la direttrice del nostro canale ha un orientamento completamente differente da quello che potrebbe seguire la Gora di Scornio, presente nella stessa area e storicamente documentata in relazioni e cartine tecniche. Pertanto non sarà neanche scontato ricostruire l’identità storica e l’utilizzo preciso – passato e attuale – di questo manufatto riscoperto dall’oblio, su cui anche noi, magari con l’aiuto di validi storici e ricercatori, ci riserviamo di tornare.
Ma oltre al piano culturale della riscoperta di un pezzo di città – ancorché sotterranea e dall’aria pestilenziale – esiste un’ulteriore motivazione, assai ben più pratica e strategica, a sostegno dell’utilità di un simile ritrovamento.
L’ufficio ambiente del comune di Pistoia ha infatti da alcuni mesi istituito, in sinergia con Publiacqua, il tavolo permanente sulle fognature, con l’obiettivo di tracciare e definire l’effettivo percorso degli scarichi fognari cittadini.
Si dà il caso che Pistoia, per quanto ci risulta, sia coinvolta, per la carenza di sistemi di depurazione, nella procedura d’infrazione di una direttiva della Comunità Europea in ambito di inquinamento delle acque reflue.
Ecco allora che un puntuale quadro conoscitivo della situazione è la precondizione per qualunque intervento di adeguamento fognario. Si parla di interventi in parte già finanziati e che necessariamente dovranno essere quanto più solleciti e accurati. Anche per quanto riguarda la situazione fognaria del centro storico ci riserviamo di intervenire specificamente a breve, sempre con immagini e precise informazioni.
È fuori di dubbio che il canalone di San Bartolomeo in Pantano, qui in immagine, sia ancora utilizzato come collettore di acque fognarie: si aspetta di conoscere dagli enti competenti se si tratta di un troppo pieno del fognone di San Marco o di altro.
L’unica perplessità, invece, si ha nel leggere che alle conferenze dei servizi che dovevano valutare la fattibilità del parcheggio sotterraneo della Napoletana Parcheggi, non era stata invitata Publiacqua, forse l’unico soggetto realmente interessato, per la delicatezza e le incertezze del quadro fognario del centro cittadino, ad esprimere indicazioni nell’interesse della collettività. Non solo: sempre in sede di conferenza dei servizi, i progettisti affermavano – evidentemente in maniera del tutto erronea – che l’area non era interessata da fossi o canali
Non sappiamo come si stia sviluppando quel cavillo burocratico che vede contrapposti, di fronte al Tar, progettisti e Comune di Pistoia: pensiamo però che le poche immagini e righe qui sopra siano sufficienti a dimostrare l’inconsistenza sostanziale delle conferenze dei servizi che servivano e servono da appiglio a quanti rivendicavano e rivendicano la legittimità del parcheggio.
Non sarebbe male se il segretario generale del comune, dottor Raffaele Pancari, verificasse se era tutto regolare quando non si convocava Publiacqua alla conferenza dei servizi ed era altresì normale che nessuno sapesse né si preoccupasse di approfondire la compatibilità del sistema fognario con uno scavo faraonico.
Le decisioni politiche possono infatti anche essere assurde e impraticabili, ma i tecnici della macchina comunale – e molti di quelli che hanno per un verso o l’altro avallato l’affaire S. Bartolomeo prendono e hanno preso a fine anno un ricco premio di produttività – devono vigilare attentamente per non far ricadere sulla comunità le conseguenze di scelte che rischiano di rendere certe situazioni, come quella delle fogne del centro, ancora più problematiche di quanto già lo siano.

LE IMMAGINI DEL CANALONE














Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 5 settembre 2013 | 09:50 - © Quarrata/news]

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