mercoledì 25 settembre 2013

ASL 3, QUANDO UN REGIME COLLASSA…


di FELICE DE MATTEIS

Dinanzi agli insuccessi della sanità pistoiese l’unica arma sembra essere la ‘velina ufficiale’

PISTOIA-MONTAGNA. Quando un regime collassa,  l’ultima disperata arma a disposizione è la velina ufficiale.
È ciò che sta accadendo all’Asl 3 dove ci si aggrappa disperatamente ai “fogli d’ordine” trasmessi a chi ha solo il compito di farlo, magari escludendo chi mette il dito nella piaga e privilegia il lettore “fruitore della sola carta stampata”.

La polemica con il “velinificio” dell’Asl 3 sarebbe fin troppo facile e d’altro canto il pane familiare ha un suo costo; anche quello di dovere illustrare ciò che nei fatti non è e che,  in caso di arrivi di persone più serie e responsabili,  la “spazzolata” di proni boiardi si tradurrebbe in una sana e scontata pulizia, fin dal basso. Applicando il principio naturale della convivenza che impone a chi per volontà di tessera è stato collocato in una determinata posizione di avvio,  a quella di tornare con i primitivi attrezzi di secchio e candeggina.
In breve: persone autorevoli,  pensiamo al dott. Barontini,  al dott. Battani, all’intersindacale medica,  allo stesso referente Fmmg,  ci dicono che la strada della Sanità pistoiese fa quanto meno riflettere e le criticità, di fronte al nuovo modello di sanità,  abbondano.
Aggiungiamo noi: il fabbricato è stato costruito in luogo e zona pericolosa e lo abbiamo documentato con atti ufficiali. Il costo del fabbricato e la sua manutenzione annuale sono roba da guinness dei primati e l’efficienza di ritorno tutta da verificare. L’eliporto,  se non è stato rimesso a posto,  è inutilizzabile per elicotteri oltre un certo peso ed una certa dimensione. La riservatezza del malato lascia a desiderare,  l’inaugurazione è stata fatta anzitempo per non pagare penali da milioni di euro,  la viabilità di accesso al San Jacopo non è ancora ultimata ed altro ancora. Tanto ci penserà il Bertinelli e la sua maggioranza (che però scricchiola, dicono).
Per la velineria ufficiale dell’Asl 3, però,  “tutto va ben, madama la marchesa!”. Anche il Cup, dove per una coloscopia – non un dente cariato – è necessario prenotarsi l’anno prima, le sale operatorie sono parzialmente aperte e quelle chiuse,  con i loro macchinari costosissimi,  attendono di essere messe in funzione.
Se un dott. Battani si permette di dire che il percorso della Sanità in questi ultimi decenni,  caduto in mano alla peggiore politica – quella delle immaginabili compravendite politiche e delle nomine politiche,  aggiungiamo noi – ha sacrificato eccellenze sanitarie quali il Pacini di San Marcello (dimostrandolo, dati alla mano),  ed il blog pubblica la sua lettera sofferta e lucida, puntuale e valorizzata da una vita vissuta in prima linea rapportandosi quotidianamente con i problemi della gente “sul campo”,  cosa fa l’Asl3 attraverso il suo velinificio? Esclude il blog dall’invio dei suoi comunicati e risponde che “L’ospedale di San Marcello funziona pienamente” e che è falso affermare che l’ospedale è chiuso. Tanto più se detto,  oltre cha da tanti altri, dal “medico in pensione Luciano Battani”.
Che stile! Che garbo! Che intelligenza!
Verrebbe da rispondere: signori filosofi,  i problemi sanitari sono più a conoscenza dei vari “medici in pensione” che non di coloro che,  come i velinari, piegano gli occhi e quant’altro ad una miserabile porzione di minestra il cui sapore non sarà mai quella del pranzo conquistato ma solamente “concesso”.
Ci siamo chiariti? Ma il blog continuerà a dire e a pensare. Stàtene certi!

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

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[Mercoledì 25 settembre 2013 | 19:44 - © Quarrata/news]

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