domenica 18 agosto 2013

I CINQUANT’ANNI DI SACERDOZIO DI DON PIERO E I COMPLIMENTI DI PAPA FRANCESCO


di ALESSANDRO ROMITI

AGLIANA. I pochi fortunati presenti alla scena hanno narrato di come lo scorso 14 giugno don Piero, il parroco di San Rocco, recatosi in visita da Papa Francesco, gli abbia richiesto attenzione infrangendo ogni protocollo e, tirandogli la veste senza mediazione di nessuno, gli abbia detto: «Santità, fo cinquant’anni di sacerdozio!».
Tanto è bastato perché il Papa lo abbia abbracciato complimentandosi con lui e lasciando il consesso curiale sbalordito.
L’evento è stato straordinario e ha dimostrato la genuina semplicità del prete pistoiese che ha conquistato considerazione e stima dei parrocchiani, fedeli e, sembra, non solo.

L’APR/BARDELLI E L’ETICA
DELLA DISOBBEDIENZA

In quella giornata, anche l’Apr pistoiese – creatura “non legalmente esistente”, guidata per l’occasione da don Diego Pancaldo – era presente all’Angelus.
Il fatto ci ha rimandato al parallelo di cronaca giudiziaria legata all’ordinanza del Tribunale di Roma, che più di un anno fa stabilì l’inesistenza di Apr (vedi): e ci siamo chiesti chissà cosa avrebbe detto Papa Francesco di questa incredibile disobbedienza, per non dire peggio, di Luigi Egidio Bardelli (e del prete dell’Apr, suo braccio destro) che, a quanto si sente sempre più insistentemente, starebbe per passare tutta la deficitaria e indebitata sua “creatura inesistente” alla Fondazione Maria Assunta in cielo, al momento acefala (dopo la scomparsa di don Gargini) e priva anche di altre presenze, come quella di Angiolino (detto con affetto) Bianchi.
Ce lo siamo chiesti, ma ci siamo anche chiesti se questa “suprema attenzione e rispetto” dell’ordinanza di Roma sia un qualcosa di davvero impossibile da considerare e da riportare nell’alveo della perfetta legalità, visto che in Apr/Bardelli scorrono fiumi di denaro pubblico, cioè dei contribuenti e non di privati cittadini che, in quanto tali, potrebbero fare quel che vogliono dei loro quattrini.
Siamo sicuri che, comunque, Papa Francesco non apprezzerebbe il comportamento di Enrico Rossi, o di  Samuele Bertinelli e della generalità degli amministratori degli enti pubblici e correlati di Pistoia – come il Dg Abati, per esempio –, che, pur ufficialmente avvertiti della situazione, niente sanno e niente hanno visto o letto e continuano, perciò, a finanziare (o a permettere che sia finanziata) l’Apr: un’entità che, ripetiamo, non esiste!
a.r.
Il nostro parroco, la sera di Santa Maria, dopo la celebrazione della messa, ha rinnovato la tradizionale processione dedicata alla Madonna e a San Rocco al quale è intitolata l’omonima parrocchia: un semplice rito popolare, ma che ci ha riportato all’infanzia, quando la processione avveniva nel mese di giugno ad Agliana.
La manifestazione è stata possibile grazie all’impegno di alcuni fedeli aglianesi (nella foto) che, dopo aver restaurato la statua del santo, la hanno donata alla parrocchia e accompagnata nella processione.
Don Piero non ha mancato di corredare le sue orazioni con delle originali e forse irrituali citazioni, ma che hanno rassicurato sulla sua affezione e partecipazione all’evento: un gesto che indica le sue doti di spontanea anima popolare.
Al momento dei ringraziamenti, egli, esempio vivo d’umiltà, si è schermito dicendo «… sono un povero prete di campagna…».
Don Piero, probabilmente non sa niente dell’ordinanza del Tribunale di Roma di cui parliamo qui a fianco, l’argomento così imbarazzante sia per il dottor Luigi Egidio Bardelli, patron di Tvl, che per don Pancaldo, prete, appunto, dell’Apr stessa.
Per questo ci siamo permessi d’includerne un accenno in questo post, sapendo che don Piero ci perdonerà pensando direttamente che, per il suo Papa, occorre essere rivoluzionari e andare contro la corrente del conformismo: quel cancro che, troppo spesso, condiziona la Chiesa e i suoi cristiani, spesso distanti anni luce dall’esempio del Cristo vivente (vedi).
Comunque la processione di San Rocco è stata – come tutti gli eventi di preghiera e di raccoglimento collettivo – un piacevole evento di aggregazione popolare, proprio per la sua semplicità e spontaneità.
Auguri a don Piero per i suoi cinquant’anni di sacerdozio: che siano, e restino, anch’essi, davvero controcorrente come pretende Francesco!

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

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[Domenica 18 agosto 2013 | 09:12 - © Quarrata/news]

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