martedì 23 luglio 2013

MISERICORDIA AGLIANA, PILLOLE 8


di ALESSANDRO ROMITI

AGLIANA. Continua il viaggio in pillole nella fu confraternita della Misericordia di Agliana, oggi Unimise S.r.l. e Fondazione Misericordia.
I lemmi di stamattina sono:

Supposte. Alcuni volontari di spirito ameno hanno suggerito di modificare il titolo alla fortunata serie di post “Pillole” in “Supposte”. Grazie del suggerimento satirico, ma preferiamo la nostra tradizione orale.
Montale. Tutt’altro paio di maniche alla confraternita di Montale, attiva e ben pronta sul servizio di assistenza agli anziani e agli indigenti. Nel vicino comune, la Mise guidata da Pieroni, sembra davvero “… viaggiare sulle ruote del Vangelo”, come auspica il Vescovo.

Alcuni dei pensionati assistiti, si sono però lamentati per la mancanza di consulenza finanziaria per la mediazione mobiliare di titoli (gioco in borsa), ma Pieroni – comprensibilmente stupefatto dell’insolita richiesta, peraltro formulata da così arzilli terzetisti (da terza età) – si riserva però di consigliarsi chiedendo lumi ad altre Misericordie consorelle...
Quaquaraquà. Il Presidente di Unimise, ing. Giovanni Vono, dicono che abbia dato il via alla “caccia alle streghe” per individuare i delatori che fanno uscire notizie inopportune dall’associazione. La sera del 22 giugno, subito dopo gli scrutini, è stato visto nel piazzale ad arringare un volontario che si era innocentemente allontanato per parlare in modo più riservato al cellulare. «Ci sono uomini, ominicchi e quaquaraquà – avrebbe urlato Vono –. Tu a quale di queste categorie appartieni?». Stupefatto e intimorito, il volontario avrebbe diligentemente risposto di appartenere alla prima. In Mise, l’informazione è controllata e garantita: confezionate appositamente per la stampa cartacea (vedi questo post famoso, palesemente bugiardo e opportunamente ignorato anche alla Vicepresidente Avvocata Signori). Nessuna risposta alle domande del blog e alle richieste dei cittadini che intervengono indignati con i loro commenti ai vari post. Un vero regno dei cieli della trasparenza evangelica. Una volta un medico di Quarrata disse: «Ma loro fanno così perché vogliono bene a Gesù».
Deroga. Carlo Niccolai, primo degli eletti, ci ha chiesto di non insistere con le domande, non volendo lui “derogare” alle direttive dell’Artioli. Peccato che il primo a usufruire della deroga, sia stato proprio il Presidentissimo, dal marzo del 2010 in avanti, ovvero nel più delicato periodo di costituzione del nuovo organigramma Onlus/Unimise/Fondazione, che non ha visto nessun traghettamento, ma un’autentica occupazione mit kammellaten truppen. La coerenza è una garanzia fondamentale e fondante in Mise!

IL CORRETTORE E LA SUA PROFONDA
COERENZA UMANA E SACERDOTALE

Romiti, a volte, con le sue riflessioni caustiche come la soda, mi istiga a dover intervenire.
Il cuore mi spinge – diceva Omero – a dover esternare ancora sulla difettosa incoerenza di Paolo, non l’apostolo fulminato sulla via di Damasco e poi divenuto primo cavaliere di Cristo, ma quel compagno di scuola, di vocazione tardiva, che ragiona a zig-zag e che, obiettivamente, non riesco a riconoscere in alcun modo.
Paolo, il correttore morale di Artioli, non ha mai partecipato, da anni, alle conventions artioliane, ed è stato, quindi, fuori, di fatto, dalla Misericordia: ma – dice Romiti – ha sottoscritto la lista bloccata di Artioli per l’elezione del nuovo Cd uscito dalle recenti consultazioni-Pnf (consentitemi di esprimere liberamente la mia opinione). Per chi schiva e/o schifa (i verbi hanno lo stesso significato e, anche se paiono diversi, sono la stessa cosa) l’acronimo Pnf, è libera la scelta di Pcus, che è l’istessa, come diceva Totò.
Paolo non sa nulla, non è mai andato in Misericordia; se ne va da correttore, ma… sostiene Artioli/Pereira. E mette la sua firma sulla cambiale.
Un ragionamento che non fa una grinza. Da buon teologo scolastico (ovviamente santommasiano, da San Tommaso) Paolo crede in Artioli quia absurdum. Artioli, insomma, è una fede: a Paolo gli piace a prescindere.
Mi viene in mente un esame a cui assistetti da studente all’Università, quando quel gigante di Letteratura Greca che era Adelmo Barigazzi, gran Comunista con la C maiusola, e grand’uomo ancor prima e da me considerato Maestro, dopo avere interrogato una studentessa che non sapeva una minchia, le chiese: «Signorina, ma perché lei ha scelto di fare greco?». La sventurata rispose: «Perché mi piace».
E Adelmo, il Maestro, sereno, ma con voce molto ferma e un po’ incazzata: «Ma come fa a dire che le piace una cosa che non conosce?». E mandò via l’ignorante dicendole di andarsene a insegnare alla scuola media e di non rendersi ridicola.
Non è roba da finir sotto terra, Paolo?
Edoardo Bianchini
Correttore. Il nuovo “correttore morale” è sconosciuto: dovrà essere nominato dal Vescovo Mansueto. Nella sessione assembleare del 22 giugno scorso, è stata solo registrata la lettera di dimissione di don Paolo Tofani giustificata con la scusa dei suoi numerosi impegni. In realtà, il proposto si dimette perché – come ha ben precisato con un suo comunicato – non crede nell’incarico morale (vedi) ritenendo la figura del correttore un qualcosa di anacronistico, meramente tradizionale e quindi “ampiamente superato”. Egli però non si è sottratto dal sottoscrivere – ai primi di maggio – l’elenco dei candidati al consiglio, lasciandosi così inequivocabilmente coinvolgere in “situazioni di cui è a poca conoscenza”, come da lui dichiarato in precedenza.
Neoeletti. I consiglieri neoeletti, Niccolai, Reali, Bonacchi, Iannotta non hanno da esprimersi con opinioni proprie sulle iniziative per gli impulsi alle nuove azioni di governo che impegneranno la Mise: silenzio tombale sulla mancata acquisizione di volontari soccorritori che avevano richiesto l’ammissione a socio. L’omertà e la reticenza sembrano consolidarsi anche nei nuovi consiglieri nel rispetto dell’esigenza di garantire una inammissibile autoconservazione, già ricercata dai vecchi componenti della cordata artioliana.
Patrimonio netto. Il patrimonio netto della Mise di Agliana è stato ridotto di circa 500.000 € scendendo a 2.000.000 di € a seguito della perdita economica per la condanna del Tribunale di Pistoia nella controversia contro i Mangoni (la cifra è solo stimata, perché non è mai stata dichiarata da quella trasparente direzione che Artioli tiene in mano e non molla da 12 anni).
Pisa. La Guardia di Finanza ha avviato un’inchiesta per lo scandalo della Mise di Pisa, oggi esposta a un buco di 12 milioni, venuto dietro alla costruzione della nuova sede e alla vendita della vecchia, così conferita in una complessa operazione immobiliare. Il nuovo Cd è rimasto escluso dalle indagini.
Arciconfraternita Pistoia. Il segretario generale dell’Arciconfraternita di Pistoia, Fratoni, ha affermato che per “ragioni di opportunità” è bene che il presidente della Onlus sia diverso dal presidente della Fondazione. Così è stato e sarà a Pistoia: non ad Agliana, che si distingue come patria delle novità in tema di trasparenza, correttezza ed evangelica ispirazione nel fornire misericordiosamente aiuto agli ultimi e ai diseredati.

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

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[Martedì 23 luglio 2013 | 10:41 - © Quarrata/news]

5 commenti:

  1. domanda, sono mesi che state andando avanti con questa pseudo inchiesta, quindi io porgerei la seguente domanda: ma cosa state cercando di provare? no perché avete pubblicato non so quanti post in riguardo, ma sinceramente leggendo tutto ciò che avete scritto e pubblicato non sembra abbia avuto alcun rilievo. quindi non vedo il motivo di portare avanti una inchiesta che sinceramente non porta a nessun risultato.

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    1. Vede, gentile Signor Pippopippi, è grazie a certe mentalità come la sua che le cose in Italia e ad Agliana vanno avanti come stanno andando avanti e come presumibilmente lei si augura che vadano avanti.
      Ma lei non si sente in imbarazzo mentre fa codeste sue belle riflessioni?
      Non si vergogna neanche un pochino? Le manca perfino un po’ di globuli rossi per arrossire?
      E di cosa si preoccupa se non giungiamo a nulla? Si preoccupa per noi? Le facciamo pena? Non è mica colpa nostra; ma di chi vede e la pensa come lei: «siccome chi comanda comanda, lasciamo le cose come stanno».
      Se la pensavano così in Francia nel 1789, lei oggi non avrebbe nemmeno il diritto di voto: né di parola, né di altro. Sarebbe un povero servo della gleba a zappare le zolle sotto via Tobagi.
      Che dovrebbero fare i familiari dei morti di Ustica e quelli della strage di Viareggio e quelli della strage di Bologna? Andare a mangiare una pizza o alla festa della birra della Misericordia, perché tanto non si cava un ragno dal buco? Che intelligenza sopraffina!
      Perché, intanto, non inizia a firmarsi da buon cittadino con nome e cognome? O è vittima della viltà come coloro che Paolo Borsellino diceva che muoiono ogni giorno perché se la fanno sotto?
      Scusi, ma crede che il suo paese sia Agliana o Corleone? Provi a rispondersi.
      Anche noi, come vede, le porgiamo delle domande, ma forse in maniera più logica e lineare. Senz’altro più onorevole.
      Buona serata nell’etica e nell’ottica del «lasciamo perdere»!
      E complimenti vivissimi per il suo senso civile e civico di libertà.

      P.S. – Le inchieste non sentite dai documenti non sono pesudo: purtroppo sono vere, altro che ciance!

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    2. CORREZIONE – Le inchieste non SMENTITE dai documenti non sono pesudo: purtroppo sono vere, altro che ciance!

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  2. le miei riflessioni sono date da ciò che voi state scrivendo da circa 6 mesi a questa parte, ho fatto una domanda e non mi avete risposto se non attaccandomi, mi viene da pensare che quando trovate qualcuno che da contro a voi subito cercate di renderlo come una persona che non capisce niente, tra l'altro non vedo cosa cosa centri la Francia del 1789, le ricordo che siamo in Italia, per quanto riguarda la firma le vorrei far notare che tra i commenti di tanti post su questo Blog ci sono tantissimo pseudonimi, quindi non vedo cosa ci sia di male a chiamarsi pippopippi. e con qesto le auguro una buonaserata.

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  3. certamente una grande differenza con la misericordia di montale..di cui mio marito fa parte..la prova è nel fatto che..i servizi che dovrebbero essere svolti dalla ex misericordia agliana..li sta facendo montale...che delusione..ma i lor signori..hanno presente il significato di misericordia? oppure l'hanno cancellato dal loro dizionario?..una aglianese che si sente tradita dai propri ideali...oppure mi sto trovando nel profondo sud più mafioso?

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