lunedì 18 marzo 2013

LA BREDA, L’AMIANTO, LA GIUSTIZIA, IL COMUNE E LE RESPONSABILITÀ DELLA POLITICA

PISTOIA. Qualche giorno fa abbiamo ricevuto questo commovente ricordo da parte di Cecilia Turco.
Era stato scritto prima della scomparsa di Marco Vettori – e lo si vede da una della frasi finali. Ma è una testimonianza, oltre che piena di effetto, carica anche di severità e di durezza nei confronti della politica pistoiese e del Comune.
La proponiamo emblematicamente come riepilogo di una ‘oscenità’ politico-istituzionale di quelle che, nella storia d’Italia, costellano la nostra esperienza di ogni giorno e segnano, in maniera assai poco benevola, la sensibilità dei nostri poveri, piccoli politici.
Sull’amianto torneremo: è una promessa.
e.b. blogger

HO UNA STORIA CHE VOGLIO RICORDARE

di Cecilia Turco [*]

Ho una storia che voglio ricordare.
Alcuni anni fa quando iniziava il processo ad alcuni dirigenti della Breda per la morte di tanti operai per mesotelioma ed altri tumori mi fu chiesto di affiancare il legale della Cgil, Carlo Scartabelli, che seguiva da sempre e con grande abnegazione le cause davanti al Giudice del Lavoro.
Questa volta si trattava di processo penale e Carlo, insieme a Marcone chiesero a me penalista di dare una mano nel processo.

In quella occasione ho avuto sempre tanto vicino Marco Vettori, quando le pressioni per ritirarsi dal processo erano fortissime, quando occorreva parlare con le famiglie degli operai e spiegare loro i meccanismi tecnici, a volte incomprensibili, del processo e quando, soprattutto, si chiedeva all’amministrazione comunale di Pistoia di costituirsi parte civile.
Non ci fu verso.
Tanti dissertavano sulla possibilità tecnica di farlo, sulla giurisprudenza applicabile, sulle leggi, su quale danno poteva vantare il Comune.
Ma si poteva fare!
Non sarebbe importato l’esito del processo penale ai singoli imputati, era la presenza della Città e delle Sue istituzioni che era importante. In quell’aula si provava a ricostruire una storia, anche intima, di tanti uomini, del loro lavoro, della vita quotidiana, della loro malattia, perché non stare loro accanto?
Marco c’era sempre a tutte le udienze.
Bastava essere presenti, anche silenziosi, e Lui lo sapeva. Non era un fatto privato di tante famiglie.
Allora penso alle occasioni perse, agli indugi, alla mancanza di coraggio.
Marco non ha indugiato, non ha perso le occasioni, ha avuto coraggio.
Quando ci stringeremo intorno a Lui per salutarLo l’ultima volta proviamo a pensare che comunità vogliamo essere e cerchiamo di essere coerenti

[*] – Avvocato del Foro di Pistoia

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[Lunedì 18 marzo 2013 | 11:56 - © Quarrata/news]

2 commenti:

  1. Gentile Avvocato,
    la coerenza non può essere praticata in modo sporadico e circostanziato in un occasionale evento processuale. Un politico, di qualunque livello, deve farsi coraggio e far emergere la Verità, non quella di utilità e rilevanza politica, ma quella più amara, che non piace e non conviene, perchè insulta la comunità dei politici, assegnando loro precise responsabilità. Questo non è mai stato fatto da Pistoia, nemmeno da Marco: non credo l'abbia fatto in modo energico, con atti sferzanti e dirompenti per come necessari a far emergere con dignità le vere responsabilità di chi ha voluto sfuggire, sapendo di potersi far "coprire le spalle" dalla città, ovvero dalla sua classe politica.Quando la Città si sovrappone a una classe dirigente, forgiata in un partito, allora, la città è svuotata dalla sua anima. Niente potrà fare.
    MDB

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  2. Il comune di Pistoia non volle costituirsi Parte Civile nel processo contro la Breda...

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