sabato 23 febbraio 2013

GRILLO A SAN GIOVANNI. «IO C’ERO E CON LE LACRIME AGLI OCCHI»

di LOPPA [*]

Un giorno di “ordinaria speranza” a Roma con il Movimento 5 Stelle

ROMA. Per un cinquantottenne che Roma l’ha frequentata per le sue amicizie, per tanti provini cinematografici andati male e, per fortuna, qualche particina in qualche film, ritrovarsi, con dei panini e qualche coca cola in uno zaino prestato da sua figlia, mi ha riportato indietro nel tempo.
Perché dopo tanti anni che non trovavo più un ideale, e soprattutto una convinzione, in un partito politico, per le parole di Beppe Grillo, seguite non facilmente sul suo blog da me, che niente ho a che fare con la tecnologia, non potevo certo mancare in piazza S. Giovanni a Roma, ieri 22 febbraio 2013, per condividere con gli amici del Movimento 5 Stelle di Pistoia, l’ultimo comizio del comico e del suo tsunami tour.
Partiti verso le 11:30 da piazza Cellini di Pistoia e dopo aver riempito un bel pullman con tante fasce di età, ho avuto il piacere di conoscere il consigliere comunale del movimento Giacomo Del Bino: ci eravamo parlati solo tramite computer e poi, con mio piacere e curiosa sorpresa, ho notato un volto noto della politica Pistoiese, seduto dietro di me, Giampaolo Pagliai.

Sinceramente, per i suoi trascorsi politici, non ho capito se Pagliai si è avvicinato al Movimento 5 Stelle per curiosità oppure per un ideale ritrovato, ma dalle sue parole e dalla sua cultura ed esperienza politica, il mio pensiero è che i nostri giovani consiglieri ascoltino e traggano dei benefici dalle sue passate esperienze.
Verso le 16, dopo una fermata per ristoro in Autogrill, siamo arrivati a Roma, scesi al parcheggio bus dell’Anagnina, alle porte della città per l’impossibilità di entrare nel centro storico. Ho subito capito che stava succedendo qualcosa di grande e di clamoroso nella capitale d’Italia.
Giubbotti gialli del Movimento 5 Stelle ad attenderci, un’organizzazione impeccabile, bandiere, striscioni, cartelloni e tanti dialetti e sorrisi.
Tutti in metrò, ma visto che la stazione di S. Giovanni era bloccata per le migliaia di affluenze, siamo scesi a quella prima, Re di Roma, e con gli amici di viaggio e sconosciuti amici, siamo andati a piedi verso la famosa piazza.
Tante persone già presenti per ritagliarsi quel piccolo spazio per concedersi una visuale per l’inizio del comizio: abbiamo dovuto rinunciare ai posti sotto il palco, riservati da ore. Con la mia altezza notevole, mi sono piazzato da una parte e mi sono sgranato i panini che avevo nello zaino.
Che meraviglia! Mi sembrava di essere tornato di colpo indietro nel tempo, la meraviglia di tanti giovani, delle loro risate, delle speranze, della voglia di vivere…
In pochi istanti fra la folla ho perso tutti i miei compagni di viaggio, ma ho trovato altri compagni amici: avevo perso la mia identità di padre con una famiglia ad attendermi a casa e cantavo, urlavo, saltavo, «bravo Grillo!». Non ero in un partito, ma facevo parte di una comunità.
Non potevano mancare il contestatore Paolini e le sue popolari corna, per le tante televisioni in procinto di riprendere l’evento; non potevano mancare i tanti punti vendita dei gadget del movimento, per una maglietta ed una spilla per mio figlio e per dare un contributo con il cuore a quella meravigliosa macchina messa in moto da tanti volontari pieni di voglia di cambiare questa vecchia politica cialtrona. E naturalmente non poteva mancare una passata di pioggia, che non ha fatto danni, ma ha solamente rinfrescato le speranze di tutti noi.
Dell’intervento dei giovani militanti del partito e del grande Grillo, non parlo perché arriverei ultimo fra tutti gli altri: veri cronisti e giornalisti di tutto il mondo. Posso dire solo che ho passato 6 ore in piedi, non muovendo i piedi di un centimetro, con 3 compresse di antinfiammatori ingollate sul posto per un dolore alla schiena. Ma quando mi sono girato alla fine del comizio e ho visto un Tevere di persone dietro di me, credetemi: non avevo mai visto niente del genere in vita mia. Così mi è passato il mal di schiena e di colpo ho capito che in quella piazza ci dovevo essere ed ero felice di esserci, ero felice di condividere un’utopia con tante persone, un sogno che poteva tramutarsi in realtà.
Cosa dire per chiudere queste parole scritte da un umile autista? Che l’amico Edoardo Bianchini, sul suo famoso blog, concede sempre uno spazio immeritato; che siamo tornati sul pullman per tornare a Pistoia, stanchi ma felici e che un giovane del nostro movimento, aveva lasciato il portafoglio su una panchina nel parcheggio dell’Anagnina. Il pullman, appena partito, ha fatto retromarcia ed il giovane è tornato sul luogo alla ricerca: conoscendo Roma nessuno di noi credeva sinceramente che potesse ritrovare il suo portafoglio; ma vedendolo ritornare dopo pochi minuti con un sorriso titanico, abbiamo capito che si era avverato anche questo miracolo.
Ma noi siamo toscani e dal fondo del pullman non poteva mancare una geniale battuta: «Se eri ad un comizio del Pd o del Pdl, col cazzo lo ritrovavi!».

[*] – Massimo Bianchi

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[Sabato 23 febbraio 2013 | 18:51 - © Quarrata/news]

2 commenti:

  1. Si,però,Loppa,dica ai grillini pistoiesi di darsi una mossa. Hanno promesso ma per ora,ciccia! Speriamo bene.....

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  2. Cronaca efficace e simpatica, mitico Loppa, compresa la sua totale ingenuità.

    Noi due siamo nati, all'incirca, nello stesso anno e dunque ne abbiamo viste di cotte e di crude. In politica e altrove.

    Compresi venditori di fumo scesi in politica (uno si chiamava Umberto, l'altro Silvio) in base a populismi, demagogie e, nel caso del Berlusconi, per pure questioni di interesse privato.

    Ma ricordo anche altri personaggetti. Parevano enormi e poi si sono rivelati sòle, poco più o poco meno (Antonio Di Pietro, Leoluca Orlando, Antonio Segni, Francesco Rutelli ...).

    Adesso è il turno di uno che a me ha sempre
    fatto molto ridere. Ma solo come comico perchè come politico mi inquieta e non poco: per quello che dice, per come lo dice, ma anche per quello che fa (il padrone, il demagogo, l'arrogante, il cacciatore di assessori comunali donne solo perchè aspettano un bambino ...).

    Sono convinto che un po' di grillini in Parlamento non faranno male, anzi per i primi tempi (in attesa di guastarsi come puntualmente accadrà) siano pure utilissimi per costringere una classe politica così debole a cambiare davvero.

    Ma il tuo entusiasmo acritico, Loppa, non mi è proprio. Quasi quasi ti invidio. Ma a me, onestamente, un massiccio voto di pancia per Beppe Grillo (facendo oltretutto andare in Parlamento gente totalmente sconosciuta, selezionata da pochissime altre persone dello stesso giro), mi spaventa non poco. Compreso il Grillo che caccia chi non la pensa come lui. Compreso il Grillo che teme le domande dei giornalisti.

    Compreso il guru (inquietante) di un Grillo che se dovesse davvero vincere sarebbe, credimi, il primo a disperarsi chiedendosi affranto "E ora?".

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