domenica 18 novembre 2012

UN GUADO/UN GUAIO. IL PONTE SUL SESTAIONE A LA FRASSA


di Marco Ferrari

Dopo le piogge torrenziali e disastrose di domenica scorsa

PIAN DEGLI ONTANI-MONTAGNA. Una delle ultime situazioni critiche, causate la scorsa domenica dalle piene impetuose e distruttive dei torrenti, è stata risolta ripristinando, anche se provvisoriamente, il guado sul Sestaione in località La Frassa.
Case Mori e la piccola centrale idroelettrica gestita dalla società Energreen di Cutigliano non sono più isolate.

Lasciata la macchina nel posteggio prospicente la pizzeria La Diga, ci dirigiamo, seguendo una mulattiera, in direzione del torrente. Qui, un cartello, che in altri periodi e situazioni potrebbe passare inosservato, attira l’attenzione e non è certo dei più rassicuranti: l’accesso al torrente, vi si legge, avviene a proprio rischio e pericolo.
Un groviglio di alberi sradicati e grosse pietre ammassate dalla furia delle acque e dagli escavatori utilizzati per i lavori di sistemazione fanno da impressionante cornice a quello che rimane del ponte. Le due piccole luci in cui è suddiviso risultano quasi completamente ostruite da massi di notevole dimensione.
A questo link è possibile vedere un’immagine scattata nel marzo di quest’anno, utile per fare un confronto.
Tornati sui nostri passi, siamo attirati da un altro cartello, non di pericolo, così almeno ci sembra, ma semplicemente informativo. Siamo in presenza dei soliti lavori incompiuti – la scadenza era fissata per il 24 maggio 2011 – e finanziati con soldi pubblici del solito cittadino-pantalone che paga per tutti ed è come al solito beffato. Andiamo infatti a rileggere quanto viene riportato, in riferimento a questo ponte, in uno dei due commenti al post Fusione dei Comuni. Incontri del Comitato con la popolazione (vedi): «La realizzazione era stata criticata da tutti, non esperti, convinti dello sperpero inutile di denaro pubblico, ma soprattutto da esperti e conoscitori del territorio che ne avevano già fissato il funerale alle prime copiose precipitazioni e così è stato. Questa assurda costruzione, sembra sia stata realizzata apposta per il piacere di vederla portare via».
Un manufatto ibrido tra un ponte, un semplice guado e un guaio, non finito, e dai costi ancora incerti.










Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 18 novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

3 commenti:

  1. Grazie a Marco Ferrari e a Quarrata News, che hanno permesso di vedere a tutti come vengono spesi i nostri soldi e a vantaggio di un unico utilizzatore / beneficiario.

    CITTADINI DELLA MONTAGNA:

    questi sono i grandi progetti e le infrastrutture a sostegno della popolazione e dell’economia della montagna.

    Non sarà che qualcuno è già all’opera per trovare altre risorse pubbliche per ributtarle nuovamente in questo torrente?

    I Montanini, si aspettano che a quelli indicati nel cartello all’ingresso del cantiere,
    la progettista e direttore dei lavori, Dott. Agr. Laura Stefani,
    al progettista e direttore dei lavori parte strutturale, Dott. Ing. Alessandro Dovichi,
    al responsabile del procedimento, Geom. Franco Bandini,
    ma soprattutto a chi aveva la guida della Comunità Montana,
    a TUTTI questi incompetenti della progettazione e ai colpevoli di questo sperpero di denaro, venga richiesto l’intero importo speso e gli ulteriori danni e spese causati.

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  2. Il Grillo Parlante ci scrive:

    Bisognerebbe approfondire chi aveva la guida della Comunità Montana ovvero della “nave sanza cocchiere in mare aperto”.
    Ma poi bisognerebbe capire se la realizzazione di questo ponte rientra davvero nel progetto oppure sia nato ‘alla voce’. In caso contrario mi porrei grossi interrogativi sulla capacità della progettista. Bastava chiedere a qualsiasi residente se quel ponte – realizzato sul torrente Sestaione – avrebbe retto o meno all’impeto delle piene.

    Il Grillo Parlante

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  3. Mi sembrava che Quarrata News avesse pubblicato un articolo - che adesso non riesco a trovare - con i nomi di tutti i "cocchieri" dal lontano 1980 al 2012 e degli aiutanti, che hanno così duramente lavorato, per i quali proponiamo un qualche cavalierato e un significativo vitalizio.

    Quarrata News farebbe cosa gradita se lo rilanciasse, per poter conoscere chi era in sella quando è stata lanciata l'idea per la costruzione di questa grande ed utile opera.

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