SERRAVALLE-CASALGUIDI. Federico Gorbi (Serravalle Futura), ripensando alle
promesse (da marinaio) di Renzo Bardelli di svelare le sue «improvvise dimissioni dalla lucrosa carica» di Presidente della Pistoiambiente, si avventura in
un gustoso paragone fra il Renzo “rottamatore primo del Pci”, e il suo omonimo
manzoniano, quel Tramaglino che s’impèlaga nell’assalto al forno delle grucce
durante la rivolta di Milano e per poco non finisce in galera.
Ecco cosa scrive Gorbi in proposito:
Di Renzo Bardelli abbiamo parlato
spesso.
Molte volte abbiamo chiesto che ci
raccontasse qualche verità sulla discarica di Fosso del Cassero che ha gestito,
in qualità di presidente del consiglio di amministrazione di Pistoiambiente,
fino alla scelta di rassegnare improvvise dimissioni dalla lucrosa carica.
Molte altre volte abbiamo insistito perché
ci spiegasse la vicenda sulle gite pagate dalla stessa Pistoiambiente agli
amministratori dei comuni del pistoiese.
Ma Renzo, a differenza del personaggio
manzoniano dei Promessi Sposi che qualche volta parlava troppo, ha
sempre trovato il modo di non rispondere né a noi né ad altri.
Eppure aveva promesso che avrebbe
chiarito, che avrebbe spiegato, ma tra dimenticanze ed errori (come quando
disse che alle gite partecipava la gente comune mentre invece i posti erano
riservati solo ai signorotti amministratori di comuni e provincia) siamo
arrivati ai giorni nostri.
Eppure sono convinto che prima o poi
Renzo debba rispondere alle domande e che non possa fare come l’altro Renzo,
quello del Manzoni, che fuggì al di là del confine, all’epoca segnato dall’Adda.
Possibile che la nostra attenta
magistratura pistoiese, dopo tutto quello che è stato pubblicato da blog e
giornali, non lo chiami a raccontare un po’ di cose?
Da fine oratore qual è e dall’alto
della sua lunga esperienza di amministratore e di uomo politico, sono sicuro
che Renzo saprà far appassionare i magistrati meglio del protagonista dei Promessi
Sposi, improbabile capopopolo nei giorni della rivolta del pane.
Federico
Gorbi
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[Sabato 10 novembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
Ebbene non ci vorrà il Ris di Parma per scoprire il motivo autentico,unico comprensibile e ragionevolmente considerevole. Lo dico io. Nella discarica entravano rifiuti "tossico-nocivi" e altrimenti, per quale motivo il Presidente avrebbe dovuto abbandonare la poltrona in quattr'equattrotto? Comunque, tutti sanno che, oramai, su tale ipotesì è intervenuta la prescrizione del reato che credo sia di 5 anni. Come li volevi imbonire i consiglieri che, da diversi fronti, avrebbero dovuto "controllare" la discarica? Buona l'idea delle gite: senza traccia e, senza impegno cartaceo, davvero "pulita"!Sarà -forse - da capire se per le consegne più "ravvicinate" ci sarebbe ancora responsabilità penale residua. E' un caso davvero complicato e increscioso, nevvero?
RispondiEliminaMDB