sabato 14 aprile 2012

VIA DEGLI ARMENI PARK. PER CAMBIARE NON È MAI TROPPO TARDI


di Lorenzo Cristofani (*)

PISTOIA. Con queste semplici immagini si vuole solo svelare l’arcano che avvolge il tanto dibattuto e (giustamente) vituperato parcheggio di via degli Armeni.
Spesso, a Pistoia, si può leggere di qualche invocazione o appello alla realizzazione di parcheggi. Raramente si entra nel merito relativamente a dove ubicarlo e quale bisogno di sosta debba soddisfare. Si confonde viabilità con mobilità e si tenta di pianificare la mobilità in funzione dei parcheggi quando in tutta Italia si fa il contrario.
Per la cronaca il Pum (piano urbano della mobilità) di Pistoia, quello che consente l’attraversamento selvaggio e irrazionale del centro, è del 2006: già allora fu considerato obsoleto e ricorderemo quindi alla prossima amministrazione che averne uno nuovo è sicuramente una priorità.

Nel caso in questione, cioè in quest’area prevalentemente verde con suolo vergine – di proprietà del comune e adiacente a una scuola materna –, situata sotto al parcheggio dell’Esselunga, tra via degli Orti, via Trinci e via degli Armeni (qui nella foto, dove è inquadrata la chiesa di san Francesco di Paola), l’esigenza avvertita da molti pistoiesi è diametralmente opposta a quella di un parcheggio.
Infatti in viale Matteotti, a ridosso delle mura, c’è un parcheggio per le auto per tutto il tratto nord delle mura medicee, cioè per circa due km (dalla rotonda di porta San Marco al semaforo di via dei Pappagalli).
Tenendo poi presente che, sempre su viale Matteotti, c’è l’ ospedale prossimo al trasferimento e saranno liberati centinaia di posti auto, con possibilità di aggiunta, è ovvio che in questa zona di Pistoia i parcheggi sono in eccesso, semmai.
Le ultime tre foto mostrano appunto l’uscita in piazza del Carmine dall’area Ceppo. Una uscita, auspichiamo noi, pedonale, in una zona centralissima come era stato detto (http://quarratanews.blogspot.it/2012/04/legambiente-area-ceppo-che-punto-siamo.html?spref=fb) per chi entra in auto da viale Matteotti. Si nota infatti la possibilità di sosta già ora esistente, sotto i pini e altrove, ma prerogativa dell’ospedale.
Nell’ultima foto la struttura con le coperture in colore acquamarina-verde primavera è il padiglione di emodialisi e la chiesa è quella di Santa Maria del Carmine, conosciuta dai pistoiesi come chiesa del Carmine.
In definitiva, considerando l’antica vocazione di Pistoia città dell’infanzia, sarebbe auspicabile la sperimentazione di quegli orti didattici e kitchen garde che tanto successo hanno trovato e trovano nei servizi all’infanzia di molte città italiane e americane. Dove in piccolo, filiera corta e prodotti biologici diventano realtà. Per non parlare poi della possibilità di sperimentare, per una città del verde quale è definita Pistoia, innovativi modi di fruire e realizzare simili luoghi. Spazi di inclusione e integrazioni, spazi che qualificano la stressante vita in una città sempre meno a misura d’uomo e di bambino.
Per cambiare però non è mai troppo tardi.

(*) Direttivo Legambiente PT.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 14 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]

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