domenica 29 aprile 2012

FRA TEMPESTA E MARIANNA FEDERIGHI SOSTIENE BERTINELLI


PISTOIA. Il nostro solito e noto Lettore Attento, seguendo le cronache cittadine e le propagande elettorali, s’è imbattuto stavolta nella lettera autopromozionale che Giorgio Federighi sta inviando agli elettori per chiedere il loro appoggio; una lettera in cui si presenta per i suoi meriti e sostiene che…
Ma leggetevi questa gustosa riflessione sulla carriera politica e i meriti di G.F.

Giorgio Federighi: ovvero, per amici e non, Giorgione.
Non inganni il vezzeggiativo: non è dovuto al phisique appena appena poco snello.
L’origine è molto più sofisticata: la delicata sottigliezza e complessità del suo eloquio, culturale e politico, ricorda da sempre il tratto raffinato, inquieto e gravido di attesa, del celebre pittore che ha immortalato “La Tempesta”.
Il suo inconfondibile “o mi’ omo” squarcia di luce nuova ogni discussione, come il lampo ne La tempesta, appunto.
Ne è rimasto folgorato anche l’ex Ministro della Giustizia Mastella, tanto da nominarlo sùbito Commissario di grandi gruppi industriali in crisi, con un sacrosanto compenso milionario (in euro, non in lire: ma, comprenderete bene, si può forse lesinare il denaro con un professionista di tal levatura?).

Tant’è che, mentre ancora al Ministero si stavano chiedendo come la Repubblica Italiana avesse sin d’ora potuto fare a meno delle eccelse capacità del commercialista pistoiese (pare che qualcuno abbia perfino citato Sant’Agostino: “Tardi di ti ho conosciuto…”), il buon Clemente, come sempre lesto ed intuitivo una tacca in più di tutti, decide di non sprecare tutto quel talento solo per rimettere in sesto qualche grande industria del paese e propone a Giorgione – pensate! – di diventare suo ambasciatore personale in quel di Toscana, all’epoca in cui il famoso “campanile” di Ceppaloni sembrava destinato a mietere fortune anche dalle nostre parti e fare parecchia ombra anche alla Margherita (che Giorgione allora lasciò, ricorderete, non senza sollevare da par suo, coram populo et Natione, dubbi ed interrogativi sui rivoli di denaro, anche transalpini, che il suo occhio integerrimo aveva suo malgrado dovuto vedere).
Uno con un curriculum così, con uno spessore di tal fatta – mi direte, cari lettori – dove starà volgendo adesso le sue vele? A Passera?
Macché. Sorprendendo tutti, ancora una volta, Giorgione si presenta in campo nella corrida per il consiglio comunale pistoriense, balzando sulle barricate comiziali come la Marianna rivoluzionaria con le puppe di fuori, in una lista tutta Liberté-Égalité-Fraternité: una delle tante che portano acqua al libraio-filosofo sindaco in pectore Berti-nelli.
Ma quel che più sorprende e che turba i numerosi ammiratori (suoi e di Berti-nelli) è la lettera di Giorgione che sta arrivando in questi giorni ai concittadini pistoiesi chiamati alle urne.
Sapete qual è la prima medaglia che il Giorgione si è voluto auto-attaccare al petto davanti ai suoi concittadini, sventolandola come se fosse la coccarda della Marianna?
L’aver contribuito a dar vita all’Apr, l’associazione bardelliana per la riabilitazione, sbandierata come un fiore all’occhiello per tutto il popolo elettore…
Molti, dicono anche dalle parti del Berti-nelli, son rimasti un po’ così così.
Va bene cercare voti in ogni consesso; e va bene pure cercarli nell’Apr bardelliana, dove il Giorgione – pare – sia stato il fine stratega e l’impavido artefice di sottili soluzioni giuridico-istituzionali...
Ma, vivaddìo, tra tutti i grandi inusitati successi del genio giorgionesco, proprio quello va a tirare fuori?
Proprio quello che il Tribunale di Roma, appena pochi mesi fa, ha sancito essere una non comune serqua di illegalità, tanto da sospendere ogni efficacia alle delibere assembleari da cui è nata, appunto, l’Apr bardelliana?
Passi (tanto non se ne ricorda nessuno, avrà pensato) che Giorgione, assieme ai suoi due colleghi sindaci revisori (dell’Aias-Apr) Armato e Sala, non abbia mai voluto dire una sola parola chiarificatrice sui cospicui passaggi di denaro, destinato alla riabilitazione da e per i cittadini disabili, finito dalle parti della Tvl di Luigi Egidio Bardelli & family (e sì che sotto i suoi occhi delicati qualche carta a riguardo deve esser passata…).
Ma arrivare a vantarsi di una illegalità platealmente sconfessata da un Tribunale (e che Tribunale!) – proprio ora, in questo clima di difficile recupero, da parte della “casta”, di una decente immagine minimamente legalitaria…

Berti-nelli, niente da dichiarare?
Lettore Attento
P.S. – Vedere intervista a Bertinelli sul Tirreno di oggi.
Domanda: Chi butteresti giù dalla torre fra Roberto Bartoli e Cecilia Turco?
Risposta di Bertinelli: Ogni voto è prezioso.
Quindi anche quello di G.F., basta far cassa (Ponte alla Tavole insegna).

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 29 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]

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