mercoledì 4 aprile 2012

‘DYNAMO CAMP’ E I RAGAZZI OSPITATI. «E NELLE RESTANTI SETTIMANE CHE ACCADE?»


di Mauro Banchini (*)

Caro Edoardo: a San Marcello e dintorni, so di aver creato qualche maldipancia non nascondendo le mie perplessità sull’operazione “Dynamo Camp”.
Devi sapere che nella cameretta della casa di San Marcello ho una bella pergamena, attaccata al muro, con un attestato che i vecchi Orlando (padroni SMI) dettero a mio nonno Olinto (il babbo della mi’ mamma) dopo 60 (sessanta!!!) anni ininterrotti di lavoro alla Smi. Faceva l’operaio. E fu uno dei fondatori dell’antico PPI (quello di don Sturzo) sulla Montagna Pistoiese. Fu anche grazie al suo lavoro (e al lavoro di tanti come lui) che gli Orlando si arricchirono a far pallottole.

Poi, dagli anni Ottanta dello scorso secolo, i “padroni” scoprirono che Limestre e Campo Tizzoro (i due stabilimenti storici della Montagna Pistoiese) non avrebbero potuto più garantire un certo tipo di produttività e pian piano li chiusero. Con proteste di facciata (sempre più flebili) di chi stava al comando nelle istituzioni pubbliche. La nostra Montagna si impoverì ancora di più.
E qualcuno cominciò a ipotizzare l’operazione filantropia che poi trovò sublimazione con il bel volto del grande attore USA arrivato fra i montanini nientemeno che in elicottero. Qualcuno, all’inizio, definì l’operazione una sorta di “lavatrice”. Anche nel senso di lavaggio delle coscienze. Oltretutto si lessero sui giornali (poi scomparse e dunque mai del tutto chiarite) ipotesi, decisamente prosaiche, su destinazioni urbanistiche, ristrutturazioni edilizie, resort di lusso…
E così, dietro ai bambini malati (chi non si intenerisce davanti a un bambino malato di tumore?), ospitati per qualche settimana l’anno (e nelle restanti settimane che accade?) tutti sono contenti: i potentissimi filantropi, i debolissimi politici locali (e non solo), i montanini che non hanno più lavoro (e certo non ne avranno con questo tipo di operazioni) però hanno visto, una volta, un mito del cinema scendere dall’elicottero. Ipercontenti anche i media, locali e non solo, abbondantemente aiutati da comunicati stampa e paginate pubblicitarie con una informazione dai buoni sentimenti, dalla lacrima facile e, certo, destinata a non “scavare”.
Unico dubbioso resto io, nemico della filantropia e dunque assolutamente estraneo al mondo d’oggi, nel pensare che se anche i grandi filantropi pagassero le tasse che pago io, allora potrebbe essere il servizio pubblico a garantire certi servizi …
Un abbraccio.
Mauro Banchini

(*) - Penso che Mauro sia stato stimolato a questo intervento dal post Lions Club. «La Mortella» per la Dynamo Camp (vedi).

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 4 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]

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