martedì 17 aprile 2012

CRISTINA DONATI E LA CRISI DEL PD. «UCCEL DI GABBIA NON CANTA PER AMOR, CANTA PER RABBIA»


PISTOIA. Puntuale e attenta, la signora Cristina Donati rettifica ancora con una lunga lettera da una professoressa.
Va premiata con un post intero, a sé stante, perché viene da una Garante e, quindi, è più autorevole di qualsiasi altro intervento. E poi, via, ci mette anche le faccine degli emoticon… Quindi è più bellina.

Cristina Donati – Apr 17, 2012 02:57 AM

Quasi quasi mi sento onorata :) [manca il naso - n.d.r.]
Una semplice precisazione sulle regole del Pd, dovuta, visto che nell’articolo se ne negava l’esistenza e si davano notizie false (e che non esisteva né una correzione né un nuovo articolo a smentita), ha provocato addirittura un nuovo intervento.
La mia sarebbe addirittura una "inutile e inopportuna Vis Polemica".
È interessante, sa, Professore? Davvero interessante. Lei, voi, scrivete cose inesatte, ne ricavate teoremi, date informazioni sbagliate a chi vi legge, e poi, io, poiché preciso e aggiungo informazioni, sono inopportuna?
Devo dire di trovarlo divertente.
Come trovo assai divertente il suo arrampicarsi sugli specchi nel dire che lo statuto è stato modificato nel 2010 (siamo nell’aprile 2012, lo sa?). Bastava andare sul sito del Pd nazionale e consultare quello vigente.
E trovo anche divertente il suo dirmi di rivolgermi ad un avvocato per farmi spiegare certe differenze.
Mi dica Professore: le cose che erano scritte in quel pezzo, alla luce dello Statuto del Pd e del Regolamento delle Commissioni di Garanzia, erano vere o no?
Lei ha negato o no che esistessero?
Le ha poi smentito o no?
Le cose che Lei ha scritto non erano imprecise, visto che ha più volte insistito sul fatto che non esistevano regole nazionali, che non c’erano norme statutarie. Erano del tutto sbagliate.
Mi chiede cosa cambia per voi nel non aver citato lo Statuto e il regolamento. Cambia il senso stesso dell’articolo, Professore. Suvvia, lo sa bene.
È Lei stesso a citarmi i "doveri del giornalista" e penso dovrebbe ricordare che il primo dovere di un giornalista è quello di informarsi e poi informare, puntualmente e senza errori. Di raccontare la realtà dei fatti con la massima obiettività possibile. La smentita, il diritto di replica, dovrebbero essere l’estrema ratio di un professionista che sa fare il suo lavoro.
Questo cambia: la differenza fra un buon articolo che racconta l’intera realtà e uno che non ne cita un pezzo.
E le assicuro, per quanto Le faccia comodo scriverlo, che il mio intervento non conferma e non smentisco nulla, né dal punto di vista sostanziale, né da altri. Fornisce solo delle notizie che Lei ha deciso di non dare oppure non conosceva quando ha scritto questo pezzo.
E a proposito: anche avessi informazioni che confermano o smentiscono quello che scrivete, non ve le darei. Vede, Professore, io sono una dei garanti del Territoriale pistoiese e considero la riservatezza cosa fondamentale.
Per noi ha scritto oggi il nostro Presidente, Aldo Bartoli. E se ci saranno altre cose da dire lo saprete, come tutti gli altri, da comunicati ufficiali. Quelli previsti nel comma 12 che ieri vi ho citato.
Sorvolo sulla questione Ponte alle Tavole (che Lei tira fuori evidentemente solo per cavarsi d’impaccio, ma che non c’entra proprio nulla con l’argomento) e sulle sue valutazioni su di me e sul mio Partito. Generalmente danno la dimensione di chi scrivi più che di colui di cui si scrive. E poi vede: io credo che ognuno abbia diritto a pensare quello che vuole. Quindi: faccia pure.

Cara e gentilissima Garante,
mio padre, falegname operaio, era un pratico. Diceva che i discorsi stanno in poco posto. I suoi, mi pare, in pochissimo – pur se, di spazio, ne occupano sin troppo.
Dei comunicati ufficiali del suo partito non sappiamo proprio che farcene, se non per corroborare la nostra consapevolezza di un persistente verticismo di passata memoria.
Quanto al fatto di pensare quello che voglio, non dipende certo da lei concedermelo, guardi – e, creda, le parlo col cuore in mano: mi spiace tanto, se ciò potesse farla sentire più tranquilla e sicura…
Il faccia pure finale è espressione-chiave del suo sentire e proprio misura e cifra della sua intelligentia rerum.
Deferenti ossequi. ;-)
Edoardo Bianchini
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[Martedì 17 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]

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