domenica 25 settembre 2011

«NESSUNO CI ASCOLTA SERIAMENTE»

MONTALE-PIANA. Riceviamo (dal Comitato per la chiusura dell’inceneritore) e pubblichiamo:

Pistoia, infatti, è in buona (o cattiva) compagnia: la Toscana ha visto un miglioramento della qualità dell’aria dal 2005 fino al 2010, mentre nel 2011 si assiste a una brusca frenata. «In provincia – spiega l’assessore all’ambiente Rino Fragai – abbiamo due centraline, una a Pistoia e una a Montale. Per legge, quando queste registrano oltre 35 sforamenti, i sindaci dei Comuni che le ospitano devono emanare un’ordinanza urgente per l’abbattimento dell’inquinamento, mentre i sindaci dei comuni limitrofi che verosimilmente hanno le stesse criticità non hanno alcun obbligo. Per superare questa contraddizione i Comuni e la Provincia hanno firmato un protocollo che prevede l’attuazione unitaria delle disposizioni. Adesso è a lavoro il tavolo tecnico, con Asl e Arpat, che ne determinerà i criteri per la sua messa in pratica».

[Fonte: Il Tirreno del il 21 settembre]

PM 10: non c’è peggior sordo…!


Anche Il Sole -24 Ore denuncia l’insalubrità dell’aria di Pistoia, della sua provincia e di porzione della confinante Prato, dove l’ignava Montemurlo dispone addirittura del campo sportivo all’ombra dell’inceneritore di Montale.
Tale impianto del Cis è da sempre ignorato, come fosse il demonio in Chiesa, quando si parla di polveri fini e inquinamento dell’aria; eppure è lì dal 1978, ancorché dallo scorso gennaio sia stato emanato un indigesto parere dell’USL 3 che stabilisce chiaramente la necessità di chiuderlo nei periodi di “calma di vento e inversione termica”!
Che altro serve per capire l’esatta e prevalente relazione di causa dell’aumento delle polveri fini? L’articolista Quilici conclude che, per superare questa contraddizione (sul mancato adeguamento dei comuni territorialmente interessanti alle misure di prevenzione), i Comuni e la Provincia hanno “… firmato un protocollo che prevede l’attuazione unitaria delle disposizioni (leggasi di ordinanze contingibili, n.d.r.)”.
Orbene, il Comitato denuncia come le contraddizioni siano tante, diffuse e clamorose per come ignorate dalle autorità, predisponendo per questo un parziale elenco utile alla comprensione di quanta reticenza e mistificazione incomba sull’argomento:

  • Il Comune di Agliana, procede addirittura a patrocinare – con scellerata disinvoltura –l’organizzazione di gare all’aperto di ragazzi nella “zona rossa” di prossimità dell’impianto, ovvero nel più inquinato Parco Pertini, nell’indifferenza delle rilevazioni di Arpat che nel periodo della contestata vicenda registrava oltre 128 mg di Pm10, cioè oltre a 2,5 volte quelli fissati dei limite di legge (50 mg).
  • Il Comune di Montale, provvede all’emanazione di “ordinanze beffa” nelle quali i cittadini sono palesemente presi a schiaffi dovendo inutilmente: ridurre le temperature, spazzare le strade, fare “educazione ambientale” (può la conoscenza scientifica dei cittadini funzionare da sistema di abbattimento dei fumi dell’impianto?), spegnere i motori dei veicoli e non bruciare sfalci vegetali!
  • Il Comune di Quarrata, solito a gratuite iniziative di circostanza, provvede a instaurare un “tavolo tecnico dedicato” ignorando le problematiche reali denunciate. L’iniziativa è già stata contestata dal Comitato, perché solo surrettizia all’esorcismo di un’autentica emergenza sanitaria in atto da tempo.
  • In piena armonia con le pleonastiche e scandalistiche iniziative dei sindaci, la Provincia ignora il documento dell’Usl 3 (che il presidente Fratoni diceva tanto di ascoltare insieme ad Arpat) e il “Progetto Patos” nel quale il Prof. Udisti riconosce appieno il nesso di causalità tra le Pm10 e l’inceneritore.
A chiusura di questa kafkiana situazione, giunge l’irresponsabile documento tecnico emanato dal Comune di Montale Pac (Piano Azione Comunale) che, dopo aver acquisito le relazione del Dip. Prevenzione della USL 3, lo ignora sostanzialmente nei suggerimenti di conseguenza disposti. Il Pac omette infatti di prevedere, tra le azioni previste per la riduzione delle Pm10, l’unica e davvero autentica così come scritta dal Dott. Gabbrielli e pedissequamente: “… inserire… quale utile contributo alla tutela sanitaria della popolazione, la sospensione dell’attività dell’impianto di incenerimento…”
È giunta l’ora che l’assessore Fragai legga bene gli atti formulati dalle autorità sanitarie e disponga le conseguenti azioni indicate, smettendola di formulare predicazioni di mera circostanza, solo utili a riempire le pagine dei quotidiani con formule intrise di populismo che a nulla valgono nella vicenda di tutelare la salute dei cittadini!
Ancora una volta vale la massima popolare: Non c’è peggior sordo…

Comitato per la chiusura
dell’inceneritore di Montale

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[Domenica 25 settembre 2011– © Quarrata/news 2011]

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